Giovedì 20 giugno nella preziosa cornice di Palazzo D’Avalos a Procida sarà inaugurato il progetto “The Day After”, l’iniziativa realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Procida e l’Accademia di Belle Arti di Napoli con il patrocinio dell’Istituto di cultura spagnolo Cervantes.
Nei suggestivi spazi dell’ex carcere procidano saranno presentati la mostra “The day after. Tutto quello che accade quando l’uomo perde la ragione” e il defilè “The day after/Black Beauty 19-3911 TCX”. Il progetto espositivo ““The day after. Tutto quello che accade quando l’uomo perde la ragione” a cura della prof.ssa Nicca Iovinella, ha visto gli allievi e le allieve, provenienti da diversi indirizzi artistici, pittura, scultura, didattica dell’arte e grafica d’arte con in comune l’esperienza formativa del corso di Tecnica e Tecnologia della Carta e dei Materiali impegnarsi in installazioni “site-specific”che hanno riabitato le celle dei detenuti e utilizzato le pareti del palazzo con progetti originali arricchiti con ambientazioni sonore e atti performativi. I lavori sono caratterizzati dall’utilizzo di materiali di scarto recuperato in vari depositi nello stesso palazzo d’Avalos, come le divise dei detenuti di cotone a righe, cotone, canapa e vari filati, materiale che è stato rielaborato trasformato e riutilizzato con le tecniche di recupero restituendo dignità e forme nuove a racconti di storie passate ricche di tanti “giorni dopo”.
Il defilè raccoglie le creazioni dei giovani designer di moda dei bienni magistrali di Fashion Design e Design dell’Accessorio dell’Accademia di Napoli, partendo dalla “tendenza dell’immaginario noir” e delle straordinarie storie vissute negli spazi del Palazzo d’Avalos, dove tutto è celato, dove la sensazione di non saper prevedere il futuro prossimo è costante, ha preso vita “The day after/Black Beauty 19-3911 TCX”. In passerella sfileranno, abiti, cappotti, accessori e gioielli disegnati da giovani stilisti/designer che attraverso le loro ricerche stilistiche hanno riflettuto sul mondo contemporaneo che porta a sognare il cambiamento, sperare un giorno dopo migliore.
Questa ambientazione ha permesso loro di misurarsi con le problematiche morali, ambientali e sociali, interrogandosi sulle conseguenze che portano alle azioni sconsiderate, esprimendo al meglio le loro capacità creative, coniugando in modo concreto l’estetica, l’etica e l’ambiente. Il cortile e il primo corridoio del carcere saranno animati da una coreografia contemporanea accompagnati da momenti musicali, performance e proiezioni che raccontano e accompagnano le creazioni rinforzando il valore e la forza rigenerativa, esaltandone la bellezza e la funzionalità dei capi e degli accessori, tutto rigorosamente fatto a mano in modo artigianale sotto la guida dei docenti Franca Corrado, Maddalena Marciano, Angelina Terzo e Marcello Pisani.
La Regia è di Robert Huober con le musiche di dj uncino e Mē ru e la proiezione fotografica di Mario Laporta e Roberta Basile