Celebrati a Napoli 40 anni Ceinge: il centro guarda al futuro

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È nato quarant’anni fa come laboratorio pilota, diventando, col tempo, un punto di riferimento per la ricerca e la diagnostica non soltanto in campo nazionale, ma anche internazionale.
Si tratta del Ceinge, centro di proprietà dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II e dell’Università degli studi di Napoli Federico II che opera nel campo della biologia molecolare e delle biotecnologie avanzate applicate alla salute dell’uomo. I quarant’anni dalla fondazione del Ceinge sono stati celebrati quest’oggi nel corso di una cerimonia che si è svolta nella sede di via Gaetano Salvatore, a Napoli, che ospita il centro da vent’anni.
“Il Ceinge – ha raccontato il presidente Pietro Forestieri – è nato come un laboratorio di biologia molecolare essenzialmente dedicato alla ricerca. A questo si è aggiunta l’attività diagnostica e di ricerca traslazionale: non si tratta più soltanto di ricerca di base, ma di ricerca tesa poi ad eventuali applicazioni cliniche”.
“Il Ceinge – ha ricordato Forestieri – in questi ultimi anni è cresciuto enormemente. Siamo ormai oltre i 200mila esami diagnostici all’anno di altissima qualità. Lo stesso vale per l’attività scientifica: abbiamo ormai standardizzato un’attività pubblicistica che va oltre i 200 lavori all’anno, un impact factor che va oltre i 1.200 all’anno. E, soprattutto, mi piace ricordare che il Ceinge è uno dei pochissimi centri italiani, e uno dei pochi in Europa, ad avere l’accreditamento della Joint Commission americana già dal 2015″.
Attualmente strutturato su quattro livelli, per una superficie totale di circa 9mila metri quadrati, il Ceinge ospita 38 laboratori di ricerca, di diagnostica e facility, oltre a spazi di servizio con attrezzature di utilizzo comune per 700 metri quadrati, e sono circa 300 le persone che vi operano. Numeri importanti, ma l’obiettivo è arrivare a una ulteriore crescita.
“Il Ceinge – ha annunciato l’amministratore delegato Mariano Giustino – ha anche grandi potenzialità di sviluppo perché possiamo realizzare nuovi laboratori sia al terzo piano della nostra struttura sia nella nuova palazzina da oltre 1.200 metri quadrati. Oltre 300 persone lavorano al Ceinge oggi, ma l’obiettivo è raggiunge una dimensione di 500 o 600 persone, un numero che consentirebbe di confrontarsi con i principali centri di ricerca internazionali”.
“Il fiore all’occhiello del Ceinge – ha proseguito Giustino – è l‘attività di screening neonatale, che oggi il centro svolge sia per la Regione Campania che per la Regione Calabria: tutti i bambini sono sottoposti a indagine su 50 malattie metaboliche a 48 ore dalla nascita. Nel 2023, inoltre, è stato introdotto anche lo screening della Sma, una malattia fortemente invalidante che porta spesso anche alla morte dei bambini. Attraverso quest’indagine genetica è possibile intervenire con un trattamento che consente la sopravvivenza: per noi è un’attività di grande vanto”.
Oltre alle 206.882 prestazioni diagnostiche erogate nel 2023, da segnalare il numero di bambini screenati alla nascita nel 2023: 56.291. Inoltre, più di 39mila neonati sono stati screenati in un anno per la Sma – cinque dei quali risultati positivi e sottoposti a terapia a partire dal 21esimo giorno di vita dall’Aorn Santobono Pausilipon – e sono in fase di attivazione altri screening neonatali e dell’età infantile.
Il Ceinge è stato fondato da Franco Salvatore, biochimico di rilievo internazionale, emerito dell’Università, a cui oggi è intitolato il centro. Tutto nasce da un’idea visionaria che risale a quarant’anni fa, quella di creare un laboratorio “aperto”, caratterizzato da una costante interazione tra diagnostica e ricerca e basato su biotecnologie di ultima generazione. “Dopo aver visitato alcuni moderni istituti di ricerca negli Stati Uniti e in altri Paesi d’Europa – ha raccontato Salvatore – ho pensato di realizzarne uno in Italia, dove sicuramente mancavano centri del genere, specialmente al Sud. Sulla base di una legge della Cassa del Mezzogiorno, infatti, era possibile creare dei centri che potessero promuovere la ricerca scientifica in Italia nel settore delle scienze della vita. Da qui è nato tutto: riuscimmo a creare un centro che oggi ospita più di 300 persone. Ci sono voluti molti anni, tanta fatica, ma ne è valsa la pena”.
Alla cerimonia per il quarantennale dalla fondazione e per il ventennale della sede del Ceinge hanno partecipato anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Matteo Lorito, il direttore generale dell’azienda ospedaliera Universitaria Federico II, Giuseppe Longo, soci del Ceinge, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
“Negli ultimi vent’anni – ha detto Longo – abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione nel campo della genetica, una svolta storica, che ha visto il Ceinge tra i protagonisti”. Per Lorito il Ceinge è un “consorzio culturale, scientifico e di servizi importantissimo per la Campania, ed è un esempio per tutta l’Italia”.
Manfredi ha sottolineato come il Ceinge sia “una risorsa fondamentale per una Napoli sempre più tecnologicamente avanzata e sempre più proiettata verso il futuro”, mentre De Luca ha parlato di una “realtà di eccellenza, che va difesa. Faremo di tutto per tenere viva e sviluppare questa realtà”.
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