Giornata di studi in ricordo di Aldo Loris Rossi alla facoltà di Architettura.

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Una giornata di studi in ricordo di Aldo Loris Rossi, architetto e professore di progettazione architettonica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, scomparso il 28 giugno scorso.

L’appuntamento, voluto dal DIARC – Dipartimento di Architettura dell’Ateneo federiciano, dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Napoli e dall’Aniai – Associazione Nazionale Ingegneri Architetti Italiani – Campania, è per mercoledì 9 gennaio alle 16 nell’aula Magna di Architettura a Palazzo Gravina, via Monteoliveto, 3.

Ad aprire la giornata saranno i saluti del Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Gaetano Manfredi; del il neo-direttore del Diarc, Michelangelo Russo; del Presidente dell’Ordine degli Architetti, Leonardo di Mauro.

Aldo Loris Rossi (1933-2018) ha rappresentato una delle maggiori figure della cultura architettonica a Napoli della seconda metà del secolo scorso, tra i personaggi di spicco della generazione degli anni Trenta. Determinato, energico, combattivo, se necessario aspramente polemico, ha caratterizzato la sua opera come docente della allora facoltà di architettura di Napoli in un momento di transizione che attraversa il ’68 e giunge fino al nuovo millennio, per le molteplici architetture caratterizzate da un tardo razionalismo brutalista con tendenze organiche, ed ancora per i contributi forniti al dibattito sull’evoluzione della città metropolitana, anticipando di alcuni decenni vari principi tra cui quello della “rottamazione edilizia”per il costruito post-bellico.

Note le sue ricerche per individuare continue strategie di mitigazione o risoluzione delle problematiche ambientali territoriali con nuove forme architettoniche e urbanistiche e con nuove modalità di fruizione. Abilissimo disegnatore – molti dei suoi disegni sono stati da lui stesso donati al Centre Pompidou di Parigi ed al F.R.A.C. (Fond Regional d’Art Contemporain Centre) di Orleans – ha realizzato disegni e progetti utopici, o legati all’Architettura organica di Frank Lloyd Wright, ma non ha mai tralasciato anche altre fonti d’ispirazione come l’espressionismo, il futurismo, il neoplasticismo, il costruttivismo sempre e comunque in stretto connubio con in temi del Movimento Moderno.

Ha realizzato opere architettoniche di alto rilievo a Napoli, come la casa del Portuale e il complesso ai Ponti Rossi, ha firmato il piano urbanistico della ricostruzione di Bisaccia dopo il terremoto del 1980 ed il progetto per il Rione Terra di Pozzuoli considerato, dopo l’evacuazione per il Bradisisma, come un unicum geologico-architettonico, cioè come una megastruttura naturale-artificiale.  A lui si devono anche disegni, testi e progetti, per i tanti concorsi  per lungo tempo realizzati in collaborazione con Donatella Mazzoleni, tra questi il concorso vinto a Cannes nei primi anni ’70, le città-strutture e “i nuclei di espansione tridimensionale” esposti alla biennale di Venezia del 1978.  Come è stato notato per la sua opera: «la Maestria grafica si pone al servizio di una fantasia esaltata e visionaria e talvolta come nella casa del Portuale: si calano nel reale del costruito e si compongono in un organismo strutturale logico e coordinato, dove i poli in cui la struttura si concentra diventano matrici di liberi processi: si arriva a coniugare struttura, impianti e una famiglia di forme liberamente esprimibili.»

L’opera di Aldo Loris Rossi sarà oggetto di ricerche, studi ed approfondimenti in quanto il suo vasto archivio, nonché la sua ricca biblioteca, sarà donato dai figli, al centro studi della Federico II, per ora presso palazzo Latilla a Via Tarsia, in attesa del completamento delle opere del complesso di Donna Romita a Mezzocannone.

 

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