Vincitore di Start Cup Campania 2021 è il Progetto Robosan del team capeggiato da Vittorio Trifari. Il secondo premio è stato assegnato a HistoBi del gruppo di Giovanni Balato, il terzo è EnkiMed del gruppo di Osvaldo Bortone, il quarto a Easysurface del gruppo di Sara Liparoti e il quinto è il progetto PRISMA-I-Pro del gruppo di Fanny Ficuciello.
Sono stati proclamati questa stasera I 5 vincitori del premio per l’Innovazione promosso dalle Università campane, che mette in gara idee imprenditoriali basate su ricerca e l’innovazione.
In palio, dai 5.000 ai 1.000 a seconda della posizione in classifica raggiunta, e il diritto a partecipare al Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), prestigiosa competizione nazionale cui collaborano tutti i concorsi regionali.
Sono stati assegnati, inoltre, anche il premio per la migliore idea imprenditoriale sviluppata da un gruppo formato da studenti e premi speciali per la migliore idea imprenditoriale proveniente dal mondo delle discipline umanistiche, il premio “Pari Opportunità”, il premio “Contamination”, per i gruppi costituiti da membri afferenti ad almeno due Atenei campani. Infine, il premio speciale per lo Sviluppo Sostenibile finanziato dalla Banca di Credito Cooperativo di Aquara.
I progetti che hanno ricevuto premi speciali sono: HistoBI, premio speciale contamination, UrinBB, premio speciale pari opportunità, HEU, premio speciale discipline umanistiche, Life Helmet,
premio speciale BCC Aquara.
La menzione speciale wellbeing è andata al progetto AMRITA Nutraceutics, la menzione speciale green a INWARE, la menzione speciale turismo e cultura a New York for You e la menzione speciale impatto sociale a DeGender Type.
Centinaia gli studenti e i ricercatori universitari coinvolti nelle attività di formazione sul tema dell’imprenditorialità promosse dal Premio, 91 i progetti iscritti alla competizione, 51 i business plan presentati da altrettanti gruppi aspiranti alla vittoria finale.
Start Cup Campania è una manifestazione che vede protagonisti Progetti d’impresa che si propongono di sviluppare prodotti e/o processi innovativi sulla base delle competenze scientifiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, della Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, dell’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, dell’Università degli Studi del Sannio, dell’Università degli Studi di Salerno e dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale.
I PROGETTI VINCITORI:
- ROBOSAN
È il primo sistema completamente automatizzato per la sanificazione di contenitori per campioni biologici in fase preanalitica. Il progetto ROBOSAN è focalizzato sulla realizzazione e commercializzazione di un dispositivo completamente automatizzato per la manipolazione, la sanificazione, il tracking e il packaging di
contenitori per campioni biologici, come provette o tamponi, per applicazioni relative alla fase preanalitica della Medicina da Laboratorio. Lo scopo del dispositivo è di ridurre al minimo il rischio biologico derivante dal contatto umano con campioni potenzialmente infetti garantendo elevati standard di sicurezza, tracciabilità e automazione.
- HistoBi
Il principale obiettivo di HistoBI è lo sviluppo e la commercializzazione di un sistema innovativo per la mappatura cromatica di tessuti e/o materiali infetti mediante l’impiego di coloranti, loro miscele e complessi metallici da essi ottenuti, in forma di soluzione, emulsione o spray. Tale sistema colorante, pronto all’uso, risponde all’attuale necessità di disporre di uno screening rapido, obiettivo e di facile utilizzo, abbattendo al contempo i costi di analisi oggi sostenuti allo scopo. Tale invenzione risulta infatti in grado sia di guidare il sanitario nella rimozione dei tessuti e/o del device colonizzato evitando i tessuti sani, sia di rilevare un’eventuale contaminazione su superfici in genere contribuendo pertanto al contenimento
della diffusione di malattie infettive.
- Enkimed
EnkiMed propone un dispositivo di cannulazione dal design innovativo nell’ambito degli interventi di cardiochirurgia di bypass cardiopolmonare (CPB) all’arco aortico che permette di ridurre i rischi di complicazioni legate all’operazione stessa. Le operazioni di CPB all’arco aortico sono interventi a cuore aperto che richiedono un arresto cardiocircolatorio del paziente. Quest’ultimo viene indotto tramite una tecnica denominata Deep Hypothermic Cardiocircutolary Arrest (DHCA) consistente nell’abbassamento della
temperatura corporea sino ai 18°C. Nonostante sia una tecnica consolidata, essa può indurre nel paziente
problematiche nel periodo postoperatorio come ischemia, infarto, danneggiamenti neurologici,
insufficienza renale e sanguinamento. Enkimed propone una cannula dal design innovativo, composta da materiale biocompatibile, che consente di evitare l’applicazione della DHCA, permettendo quindi di eseguire l’intervento come una operazione routinaria in regime di ipotermia moderata (25-28°C). Ciò comporta un
notevole risparmio di tempo e riduce la probabilità di insorgenza di complicanze durante e dopo l’intervento.
- EasySURFACE
L’idea imprenditoriale nasce da un gruppo di ricercatori dell’Università di Salerno che si occupa di stampaggio a iniezione con tecniche innovative che consentono di modulare le proprietà dei manufatti finali. Una delle proprietà di maggiore interesse è la bagnabilità delle superfici: la ridotta bagnabilità limita la diffusione dei patogeni. L’obiettivo è produrre superfici a bassa bagnabilità, poco sporcabili e facilmente sanificabili. EasySURFACE produce oggetti di plastica con superfici a bassa bagnabilità, senza l’utilizzo di sostanze
idrorepellenti (vernici o rivestimenti), ma solo grazie all’innovativo processo di stampaggio a iniezione con il
controllo rapido della temperatura dello stampo. Le superfici della cavità sono dotate di micro e nano-strutture appositamente progettate e realizzate tramite l’utilizzo di laser a CO2 continuo, la cui replicazione durante lo stampaggio consente di modulare la bagnabilità
- PRISMA-I-Pro
Persone amputate oltre a perdere la capacità di svolgere semplici attività quotidiana, dovrebbero sostenere anche un peso finanziario eccessivo per poter riacquisire attraverso un dispositivo artificiale le capacità perdute. PRISMA-I-Pro propone una soluzione efficace per persone che soffrono di tale condizione. Il recupero delle funzionalità dell’arto avviene attraverso l’utilizzo di un dispositivo robotico avanzato che si sostituisce all’arto stesso. Il funzionamento della suddetta protesi risulta notevolmente semplificato attraverso l’utilizzo di software di simulazione in realtà virtuale che permettono di intraprendere un percorso di allenamento all’uso del dispositivo stesso, da poter effettuare direttamente da casa. Di conseguenza il vantaggio che ne acquisirebbero gli utilizzatori, non si limita solo all’acquisto e all’utilizzo del
dispositivo prostetico ma anche nell’avere a disposizione un servizio di assistenza che permetta di imparare ad utilizzare in maniera semplice e divertente la mano robotica.