Martedì 26 settembre alle ore 11 nella basilica di san Giovanni Maggiore, rampe san Giovanni Maggiore, sarà conferita da Roberto Tottoli, Rettore dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale, la laurea magistrale honoris causa in “Lingue e Comunicazione Interculturale in Area Euromediterranea” (LM-38) a Vinicio Capossela.
Dopo l’apertura della cerimonia ci saranno i saluti di Giuseppe Cataldi, direttore del dipartimento di Scienze umane e sociali, la Laudatio di Anna Mongibello, ordinaria di Lingua e Linguistica inglese, infine la Lectio magistralis del neodottore Vinicio Capossela.
Per il Rettore Tottoli «La potente, ampia e articolata produzione artistica di Capossela è ispirata agli stessi valori de L’Orientale, ossia solidarietà e accoglienza, resistenza, perseveranza e compassione. Come un laureato modello de L’Orientale, Capossela legge e rielabora con straordinaria lucidità e un’appassionata espressività i grandi temi culturali e sociali del presente e del passato, ibrida repertori, stili, generi letterari e linguaggi apparentemente distanti tra loro. La laurea è un riconoscimento anche alla creatività linguistica delle sue opere, sia nel senso dell’innovazione nell’uso della lingua e della commistione tra lingue diverse, che nella produzione di nuove entità linguistiche, in una continua tensione alla rielaborazione dei modelli di regolarità e di norma nella ricerca costante di un codice che possa raccontare le infinite sfaccettature della realtà».
Commenta Capossela: «Quando 37 anni fa ho abbandonato gli studi universitari, dopo avere assistito ad una apparizione poetico musicale che mi rese per un tempo non breve un disadattato, non avrei mai pensato di recuperare, appunto 37 anni dopo. Grazie di cuore alla commissione didattica dell’Università L’Orientale di Napoli per fornirmi questa occasione. L’oriente, Napoli e poi l’area euromediterranea a cui fa riferimento la laurea, sono tutte cose immateriali che hanno a che fare con l’attraversamento del confine più grande: il nostro recinto individuale. Le grandi possibilità che l’essere umano, che le donne e gli uomini hanno in dotazione è il modificarsi continuamente grazie al conoscere. Una conoscenza che non è solo affidata allo studio ma anche all’incontro e all’ascolto. La musica, la parola, la canzone, ma più in generale i pretesti d’incontro che offrono, possono essere cose nutrienti da cui farsi attraversare. Tutto sta nel non ostacolare il traffico. Solo questo a mio parere è importante, passare il secchio e non ostacolare troppo il traffico. Grazie a tutti quelli che passano il secchio, in università, nelle scuole elementari, in strada, nei pronto soccorso, nei centri accoglienza, nelle carceri, in tutti i luoghi in cui la vita conferisce le sue lauree ad onore, tutti i minuti».