Alcune persone più di altre riescono, con gratuità e semplicità, a rappresentare con maggiore evidenza e trasporto i valori dell’istituzione per la quale lavorano.
Carmela Napolitano è stata una di queste.
Aveva ben chiaro quanto il suo lavoro all’ufficio organi collegiali fosse essenziale per l’intero Ateneo.
Ciò la spingeva ad avere un’attenzione puntuale ai dettagli, a ogni singola parola ascoltata nelle riunioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione affinché non potessero sorgere dubbi interpretativi sulle decisioni assunte.
Ben sapeva quanto questo compito non si esaurisse nella completezza di un ordine del giorno o nell’asettico resoconto delle riunioni, ma consistesse nel saper vigilare, con interesse e discrezione, sull’attività degli organi assicurando coerenza tra quanto discusso e quanto deliberato.
Una coerenza che lei cercava e imponeva innanzitutto a se stessa, ma che sollecitava, poi, a chiunque avesse a che fare con la sua attività.
In questo era aiutata, oltre che da una esperienza pluriennale, da una professionalità alta e qualificata, da un carattere forte, da un’intelligenza inquieta e vivace, da una forte empatia, anche se talvolta da modi decisi.
In realtà, bastava superare la distanza difensiva e scoprire la persona amabile, disponibile, tenace, comprensiva che era.
E si restava affascinati dallo zelo, attratti dalla passione, incoraggiati dall’ottimismo, rassicurati dalla premura, protetti dall’affetto che sapeva donare.
Carmela Napolitano è stata e resta tutto questo e molto, molto più: riferimento, collega, amica.
Ci mancherà, ci mancheranno le sue telefonate di sollecito e di rimbrotto, ma soprattutto ci mancherà lei, il suo sorriso, il suo calore, la sua umanità.
Ciao Carmela