L’Università L’Orientale nelle carceri per riconoscere il radicalismo islamico in Italia, accordo quadro con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

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Si apre martedì 24 settembre alle 9.00 nella sede dell’Orientale a palazzo du Mesnil (via Chiatamone 62) la due giorni di convegno internazionale “Ri-conoscere il radicalismo islamico in Italia: analisi, strategie e pratiche alternative”. L’obiettivo dell’incontro è quello di comprendere il fenomeno della radicalizzazione, valutandone i rischi, e allo stesso tempo di rispondere correttamente alle richieste di godimento dei diritti religiosi all’interno degli istituti di pena italiani.

Il convegno è il risultato della collaborazione istituita tra l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e il Ministero della Giustizia, nel quadro del progetto Train Training (transfer radicalisation approaches in training), finanziato dal Justice Program (2014-2020) dell’Unione Europea e finalizzato allo studio e al contrasto della radicalizzazione negli istituti di pena europei.
Punto centrale del progetto Train Training, è il corso di formazione pilota pensato per il personale penitenziario. Nell’ambito di questo progetto, e delle proprie attività di apertura e di interazione con la società civile (terza missione), il Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo (DAAM) de “L’Orientale” contribuirà alla formazione degli operatori sociali e degli agenti di custodia del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria (DAP).

Un gruppo di docenti e giovani ricercatori del Dipartimento dell’Orientale, coordinati dal direttore Michele Bernardini, dopo alcune esperienze pregresse condividerà con chi opera negli istituti di pena i propri “saperi” teorici e concreti, attraverso lezioni frontali e incontri. Da questa esperienza e dalla collaborazione con i professionisti che lavorano a stretto contatto con i detenuti, è nata l’idea di elaborare il sillabo “Conoscere l’islam per contrastare il radicalismo”, destinato alla formazione del personale carcerario e che sarà presentato durante la due giorni napoletana.

Il 24 e il 25 settembre dunque, il mondo accademico, quello degli istituti di pena, e un’importante rappresentanza del mondo politico e della società civile si incontreranno per discutere dei processi di radicalizzazione e de-radicalizzazione, nonché dei diritti relativi all’esercizio della fede negli istituti di pena.

Si inizia con la firma dell’accordo quadro fra l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, e si prosegue con una tavola rotonda per discutere con soggetti istituzionali e della società civile una nuova figura di mediatore culturale in Italia.

Si continua, entrando nel vivo del dibattito, ragionando su analisi, strategie e pratiche alternative di gestione del fenomeno con esperti del DAP e accademici. Saranno presenti due keynote speaker di rilievo: Farhad Khosrokhavar, sociologo dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, uno dei massimi conoscitori del radicalismo islamico a livello mondiale, e Claudio Lo Jacono, già Professore di Islamistica presso l’Università di Cagliari e “L’Orientale” di Napoli, oggi direttore della rivista Oriente Moderno e Presidente del prestigioso Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino di Roma.

più info – http://www.unior.it/ricerca/20002/3/il-sillabo.html

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