Presentati i nodi di ricerca del Centro Nazionale della Mobilità Sostenibile coordinati dall’Università degli Studi di Napoli Federico II.

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Mobilità cooperativa, connessa, automatizzata, infrastrutture di trasporto intelligenti, trasporto delle merci e logistica, nell’Aula Magna del Polo di San Giovanni a Teduccio dell’Ateneo federiciano evidenziati obiettivi e progetti degli spoke 7 e 10 del MOST, Centro che nasce con la chiara missione di accompagnare la transizione green e digitale in una ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese.

15 Organismi di Ricerca, 11 Grandi Aziende, quasi 50 milioni di euro di spese in ricerca totali, 130 docenti e ricercatori universitari, 60 nuovi ricercatori a tempo determinato e 70 dottori di ricerca da reclutare nei prossimi 3 anni, gli Spoke 7 e 10 sono stati presentati dai responsabili federiciani Cino Bifulco e Vittorio Marzano alla presenza del Rettore della Federico II Matteo Lorito, dell’Assessore alla Mobilità del Comune di Napoli Edoardo Cosenza e del Presidente del MOST Ferruccio Resta, che hanno dato inizio ai lavori della mattinata. La partecipazione degli Organismi di Ricerca, delle Aziende coinvolte e anche di stakeholder esterni al Centro è stata testimoniata dalla numerosa presenza in sala e anche dalla partecipazione a due tavole rotonde moderate centrate sull’analisi delle opportunità e criticità legate alla evoluzione della mobilità e dei trasporti ed al ruolo delle nuove tecnologie per la mobilità sostenibile.

“La Federico II è presente in tutti e 5 i Centri Nazionali, una grande responsabilità. Nel MOST coordiniamo ben due spoke, un caso abbastanza unico in Italia – sottolinea il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Matteo Lorito – . Questo è uno dei Centri Nazionali più importanti d’Italia e noi svilupperemo una componente chiave che servirà a farci muovere in maniera più efficiente e sostenibile. Un grande riconoscimento per la Federico II e la Campania, ma anche per i nostri giovani perché svilupperemo tecnologie che dovranno avere una applicazione immediata. Noi affrontiamo una grande sfida, adesso dobbiamo trasformare questa vittoria progettuale in opportunità per i giovani. Più lavoro per i giovani e più lavoro per le donne. Dobbiamo costruire opportunità e ricerca di alto profilo, considerando che il PNRR, proprio nel caso dei Centri, serve a trasferire la ricerca alle aziende. Sono strumenti nuovi di cui si dota il Paese per essere più competitivo su questi grandi temi”.

“L’ottimizzazione delle reti di trasporto e delle infrastrutture è di fondamentale importanza per un paese come l’Italia che sconta un ritardo e un’obsolescenza considerevoli rispetto al resto dell’Europa – commenta Ferruccio Resta, Presidente di MOST, Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile -.  A questo si aggiunge un secondo aspetto determinante per il futuro delle città e dei territori, quello della logistica e del trasporto merci, centrale per lo sviluppo urbano e per le politiche di decarbonizzazione. Gli ambiti di ricerca e di sperimentazione degli Spoke 7 e 10, coordinati all’interno di MOST da un’università di eccellenza, quale la Federico II, sono aspetti nodali non solo per la mobilità, ma per la crescita delle economie locali”.

Lo Spoke 7 – Mobilità Cooperativa connessa e automatizzata e Infrastrutture intelligenti- del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile vede la partecipazione di 11 Organismi di Ricerca e 8 grandi aziende. Il budget complessivamente previsto per lo spoke è di più di 30 M€, i soli Organismi di ricerca impiegano nelle attività dello spoke più di 80 ricercatori e tecnologi. Il coordinamento scientifico è del professore Cino Bifulco, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Gli obiettivi dello spoke spaziano dall’utilizzo delle tecnologie digitali per la gestione e manutenzione degli assett infrastrutturali, alla resilienza delle infrastrutture e delle reti di trasporto, con una particolare enfasi per la ottimizzazione delle reti gestite da più operatori, caratteristiche della realtà italiana, nonché per la gestione delle reti di ricarica energetica (elettrica e a idrogeno) e per lo sviluppo di infrastrutture connesse e a crescenti livelli di automazione, in grado di rendere tecnologicamente cooperativi e interoperabili veicoli e infrastrutture. L’ambizione dello spoke è di realizzare in tutti questi campi i profili di riferimento tecnologici e di impiego delle più avanzate e nuove soluzioni.

La comunità dello Spoke 10 – Logistica e trasporto merci del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile comprende 6 università e 4 aziende, alcune coincidenti con quelle dello spoke 7, con un budget di oltre 18 M€ e più di 50 ricercatori e tecnologi coinvolti, con il coordinamento scientifico dell’Università degli studi di Napoli Federico II (prof. Vittorio Marzano, Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale). Le attività di ricerca e sviluppo sperimentale contribuiscono alla realizzazione di sistemi di trasporto merci e logistica sostenibili e resilienti, sfruttando le opportunità senza precedenti offerte dalle transizioni tecnologica e digitale in corso. Numerosi e sfidanti i temi di ricerca affrontati, dalla logistica urbana all’ottimizzazione dei magazzini, dal coordinamento multimodale a livello di nodo e di rete al monitoraggio e alla pianificazione. Sono previste applicazioni su casi reali e living lab in diverse città e realtà italiane

Il confronto ha visto partecipare i rappresentati di tutte le più grandi realtà relative al mondo dei trasporti e della mobilità sostenibile per una disamina sulle opportunità e le azioni di ricerca nella sempre più dinamica arena della mobilità del futuro.

“MOST è una grande opportunità fornita dal PNRR per il Sistema Paese. La sfida è la costruzione di Infrastrutture di Ricerca permanenti nel tempo, in cui Imprese, Mondo Scientifico e Pubblica Amministrazione possano essere il volano della Trasformazione Digitale e della Transizione Energetica che il mondo dei Trasporti si appresta ad affrontare – spiega Dario Ferrillo, Chief Innovation Officer di Almaviva. Le Infrastrutture di Ricerca distribuite sono anche un’opportunità di sviluppo per i territori in cui PMI e Startup saranno chiamate a dare il loro contributo in termini di innovazione. Almaviva sostiene questa iniziativa impegnando risorse con competenze di dominio e tecnologiche, mettendo a disposizione Piattaforme Digitali innovative e i propri Laboratori con la consapevolezza di compiere un passo importante per innovare il modo di fare innovazione.”

“Il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile – Most è l’opportunità per accelerare sul fronte della transizione green e digitale – spiega Mauro Giancaspro, Direttore Technology, Innovation & Digital Spoke Anas (Gruppo FS) – Un campo su cui è impegnata Anas con il suo programma “Anas Smart Road” che vuole offrire innovazione e avanzamento tecnologico sulla sua rete stradale percorsa ogni giorno da circa 8 milioni di passeggeri. Il programma si inserisce nelle istanze della modernità del settore della Smart Mobility nel quale si è  testimoni di un cambiamento radicale che pone l’utente al centro di un sistema multi-modale, integrato e dinamico che attinge a piene mani a tecnologie di ultima generazione con l’obiettivo di sfruttare appieno le potenzialità di elaborazione di un elevato numero di dati velocemente trasmessi al fine di potenziare la sicurezza degli utenti ed ottimizzare l’efficienza di gestione della rete stradale”.

“La partecipazione del Gruppo Intesa Sanpaolo a MOST è un investimento concreto di risorse e persone che ci permetterà di supportare le imprese italiane nel percorso di evoluzione tecnologica e nell’adozione di nuovi modelli business per accelerare la trasformazione strategica del Paese verso i nuovi paradigmi della mobilità – spiega Anna Roscio, Responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo – I centri di ricerca rappresentano una grande opportunità sia per il sistema italiano della ricerca universitaria sia per il mondo imprenditoriale ed è fondamentale sostenerne lo sviluppo. L’obiettivo è favorire la più ampia partecipazione attiva del mondo delle imprese, anche PMI, garantendo il loro coinvolgimento sui temi della ricerca, per promuovere l’innovazione e favorire l’accesso alle nuove conoscenze e tecnologie, per accelerare una transizione strutturale del nostro Paese verso nuovi modelli, in stretta correlazione con il PNRR”.

“Potenziare le infrastrutture della nostra rete puntando su sostenibilità ambientale e digitalizzazione in tutti i sistemi di mobilità. Tutto questo è al centro del nostro programma ‘Mercury, – dichiara Domenico Zagari, Responsabile Programma Mercury Autostrade per l’Italia – un piano che ha una rilevanza strategica, sia per la rete ASPI sia per il comparto autostradale italiano. Aspi, attraverso sperimentazioni come quelle realizzate su Tangenziale di Napoli e le innovazioni messe a terra, può fare da traino per il sistema Paese, valorizzando le infrastrutture esistenti e portandole a essere sempre più all’avanguardia a livello tecnologico e funzionale, con l’obiettivo di fornire un viaggio sicuro e confortevole ai propri utenti. Il programma, che coinvolge le diverse società controllate del Gruppo, consentirà di ammodernare gli asset e di allungarne la vita utile, di fluidificare il traffico aumentando la sicurezza, portando benefici significativi alla collettività e all’ambiente”.

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