Il seminario “Scritture in transito tra letteratura e cinema” ripercorre le tappe fondamentali dell’effetto-cinema nell’immaginario letterario novecentesco. Il ciclo di seminari, rivolto a tutti gli studenti dei corsi di laurea triennale e magistrale del Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II, prosegue l’attività intrapresa nel 2013 e proseguita negli anni successivi.
Gli incontri si terranno nell’aula Piovani il giovedì, dalle 13 alle 15, da marzo a maggio 2018. Solo il primo incontro sarà di venerdì, il 2 marzo (aula Piovani—ore 13-15).
Le domande di iscrizione (con Cognome, Nome e Matricola) dovranno pervenire entro il 28 febbraio 2018 all’indirizzo: silvia.acocella@unina.it.
Il seminario corrisponde a 4CFU.
Si tratta di un seminario-laboratorio, patrocinato dal Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II e dedicato ai rapporti tra letteratura e cinema. Durante i lavori seminariali, saranno ricostruite le tappe fondamentali dell’effetto-cinema nell’immaginario novecentesco e i punti di contatto tra i codici della pagina scritta e quelli dell’immagine-movimento. Le pagine letterarie e gli schermi cinematografici saranno considerati confinanti, disponibili a innesti e contaminazioni, ma in un rapporto di forze sempre diverso, in cui le trame delle storie possono intrecciarsi, ma anche dissolversi, nel montaggio cinematografico, e le parole essere sostituite dal silenzio delle immagini I lavori, guidati da Silvia Acocella (Letteratura italiana contemporanea) con il supporto di Ludovico Brancaccio (montatore) saranno dedicati quest’anno al tema della Stanza, in cerca dei punti di coincidenza tra uno spazio cinematografico circoscritto prevalentemente tra quattro pareti e il cronotopo della stanza teorizzato da Bachtin.
Le più note stanze letterarie, da quella de La metamorfosi di Kafka a quelle del teatro pirandelliano -definito da Macchia «stanza della tortura»-, dalla sala da ballo del Gattopardo a quella abitata da fantasmi, come La stanza di Enoch, o soltanto da un’attesa, saranno confrontare con film girati prevalentemente o del tutto all’interno di una stanza, come Room, Carnage, La parola ai giurati, The Hateful Eight, The Big Kahuna. Un percorso multidisciplinare, fondato sugli archetipi dell’immaginario, renderà le immagini-movimento del seminario confinanti con le stanze dipinte nei quadri -da quella di van Gogh a quelle vuote di Hammershøi- e con quelle composte da note musicali, come The 12th Room di Ezio Bosso. Dodici sarà anche il numero delle stanze attraversate nel nostro percorso.