“Negli ultimi anni c’è un’attenzione crescente verso l’innovazione dell’impresa agricola. Il ministero dello Sviluppo Economico lo scorso giugno ha pubblicato un decreto in cui finanzia con 562 milioni di euro progetti di Ricerca & Sviluppo su tre settori, di cui il principale è quello dell’Agrifood. Riteniamo sia un fatto importante perché per la prima volta il ministero ha aperto un finanziamento anche alle imprese agricole e non solo alle imprese agroindustriali”.
Lo ha detto Massimo Bracale, direttore Sviluppo e Innovazione della società Knowledge for Business, nel corso dell’incontro “Agrifood: opportunità tecnologiche e incentivi per ricerca&innovazione”, che si è tenuto a Napoli. Nel corso del tavolo di lavoro, al quale hanno partecipato circa 40 imprese, sono state illustrate le innovazioni nel settore e presentate le opportunità e gli strumenti a supporto dell’innovazione. Spazio anche alla costruzione di reti e partenariati per la progettazione. L’incontro è stato co-organizzato da Innovation Village, la fiera annuale dedicata all’innovazione organizzata da KforB, e Gustus, salone professionale dell’agroalimentare, dell’enogastronomia e della tecnologia.
“L’agricoltura – ha evidenziato Bracale – è un settore che richiede molta innovazione per ridurre i consumi e l’impatto ambientale e per sviluppare nuovi prodotti che possono essere di ausilio ai cittadini. Oggi si apre un capitolo nuovo ed interessante che è una sfida per le imprese agricole, soprattutto del Sud, e per gli enti di ricerca che li possono supportare”.
Gianna Palmieri, ricercatore del CNR, commenta: “L’obiettivo è mettere in piedi una filiera alimentare sempre più sicura e accettabile da parte del consumatore. Possiamo riuscirci soltanto se promuoviamo l’innovazione e facciamo parlare i due mondi, quello dell’innovazione e dell’agricoltura”.
Per Massimo Fagnano, professore di Economia ed Ecologia Agraria dell’Università Federico II di Napoli: “L’obiettivo è coordinare il settore agricolo con tutte le traiettorie di sviluppo dell’innovazione tecnologica. I sistemi culturali, infatti, possono agire sia a monte di una filiera tecnologica sia a valle, quando si utilizzano i prodotti dell’innovazione nel settore agricolo”.
Hanno partecipato Fabrizio Cantella, Direzione Gustus, Progecta; Annamaria Capodanno, Direzione Innovation Village; Vincenzo Villani, Responsabile economia digitale Banca Sella; Filippo Ammirati, ENEA, Consorzio BridgEconomies – Enterprise Europe Network; Gabriella Santagata, IPCB – CNR; Aniello Anastasio, Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali, Università Federico II di Napoli.