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Banca Generali Private, aziende solide ma serve nuova finanza per crescere

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In attesa del rafforzamento di un mercato unico dei capitali il private banking può essere un buon alleato per la crescita delle aziende di piccole dimensioni a differenza di quanto accade con gli investitori internazionali e i fondi di private equity, attenti soprattutto alle dinamiche finanziarie più che alla sostenibilità industriale.

È il messaggio emerso dal convegno “Nuova Finanza per la crescita delle Imprese”: un evento speciale organizzato da Banca Generali Private con la partecipazione di Ir Top Consulting, che ha riunito oltre 100 imprenditori del territorio ieri sera all’Agorà Morelli.

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“Il ciclo economico è tornato sotto i riflettori degli investitori che temono il rallentamento economico come emerge dagli ultimi dati manifatturieri. In questo contesto le Small cap sono le imprese che ne risentono maggiormente, ma nel percorso di diversificazione del portafoglio crediamo sia importante fare i giusti distinguo, poiché su molte realtà si sconta eccessivamente la scarsa copertura e le conseguenze dall’eccesso di polarizzazione verso i grandi nomi, mentre i fondamentali e la capacità d’innovazione restano asset da valorizzare”, ha raccontato Sergio Sgaglione, Area Manager Campania di Banca Generali presente all’evento insieme al District Manager Stefania Manzo.

In effetti, numeri alla mano, l’interesse degli occhi più attenti tra gli operatori, non è mai scemato verso le piccole. Meglio se non quotate. Ci sono una novantina di dossier ancora aperti sulla penisola di aziende finite nel mirino dei private equity. “Dal nostro osservatorio, come realtà private con forti legami col mondo imprenditoriale, continuiamo a registrare forte dinamismo. I clienti ci chiedono sempre di più di accompagnarli nelle sfide legate non solo alle scelte di protezione dei patrimoni e passaggio generazionale, ma sempre di più anche nelle analisi strategiche e nella valutazione dei potenziali scenari delle operazioni straordinarie sull’azienda e sugli assetti familiari e patrimoniali”, prosegue Sgaglione.

Le aziende per crescere devono necessariamente avvicinarsi anche al mercato dei capitali come ha sottolineato Anna Lambiase, ceo di Ir Top, che ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di affiancare Banca Generali in questo evento sui capital markets che nasce con l’obiettivo di sensibilizzare le imprese sulla valutazione di fonti di finanziamento alternative come la quotazione in Borsa o i bond, che rappresentano per le PMI efficaci strumenti per lo sviluppo e l’internazionalizzazione. La Campania ha dimostrato di saper cogliere le potenzialità del listino esprimendo il maggior numero di aziende quotate nel sud Italia. Sono 13 infatti le società che rappresentano il 6% del totale e capitalizzano complessivamente 850 milioni di euro, generando un fatturato di 900 milioni di euro e creando circa 3.000 posti di lavoro”.

Banca Generali si contraddistingue per una forte attenzione alle tematiche della sostenibilità e in questo senso una “IPO Sostenibile” permette di accedere a investitori nazionali e internazionali sempre più focalizzati sui temi ESG nelle loro decisioni di asset allocation.

Christian Coletto, sales Director di Pictet ha tracciato la mappa del panorama economico e finanziario entro cui le realtà napoletane e italiane si muovono e offerto la cassetta degli attrezzi per navigare tra crescita lenta e inflazione.

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