Benzina, in arrivo taglio alle accise più vecchie.

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Una sforbiciata alle accise sulla benzina, il prima possibile. Questo quanto annunciato oggi dal sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci, che in un’intervista al Messaggero ha parlato della cancellazione dei balzelli più vecchi che gravano sul costo del carburante. “Presenteremo martedì una proposta che, peraltro, Matteo Salvini già conosce. Ci sarà una misura sulle aliquote Irpef per il 2019. Poi per il 2020-2021, Salvini ci ha chiesto di preparare una flat tax”, ha spiegato il sottosegretario al quotidiano romano.

Ma cosa prevede la misura? “Ci sarà come detto un primo sfoltimento delle accise sulla benzina, cancelleremo quelle più datate nel tempo“. Ma per sapere di quanto saranno tagliate è ancora presto: “Stiamo ancora facendo i conteggi. Sarà un primo segnale”. Un primo passo quindi, rispetto a quanto scritto nel contratto di governo, dove si parla di cancellare tutte quelle voci “anacronistiche” che risalgono addirittura alla guerra di Etiopia e che valgono, secondo i calcoli dei consumatori, fino a 20 centesimi al litro. “È un tema – spiega Bitonci – che sta molto a cuore a Matteo Salvini”.

Ma non è tutto. Nella proposta “ci sarà un’altra misura molto importante per le imprese, una riduzione dell’Ires dal 24% al 15% per gli utili che vengono reinvestiti per l’acquisto di attrezzature e beni per lo sviluppo dell’attività. Una specie di nuova legge Tremonti. Proporremo di estendere questa misura anche alle assunzioni”.

Allo studio, annuncia ancora Bitonci, ci sono inoltre “due ipotesi, una ulteriore riduzione delle aliquote Irpef oppure una flat tax progressiva. Non lo abbiamo ancora stabilito”. Da cosa dipenderà? “Il Tesoro sta facendo delle simulazioni sul gettito”. E al giornalista che gli chiede se, come detto, il punto di arrivo dell’Irpef potrebbero essere tre aliquote (21%, 38% e 43%), Bitonci risponde: “Stiamo ancora valutando. Sul tavolo ci sarà comunque la proposta di una flat tax con più aliquote. Il punto di partenza resta il taglio del primo scaglione”.

Nel pacchetto è previsto inoltre “l’ampliamento del regime dei minimi. Applicheremo l’aliquota del 15% fino a 65 mila euro, poi cui sarà un’aliquota incrementale del 5% fino a 100 mila, si pagherà, cioè, solo sulla parte che supera i 65 mila euro”. Si parla di misure per 10 miliardi: “La quota parte della Lega è di 5 miliardi, altri cinque sono per le misure del Movimento 5 Stelle. Loro impiegheranno la loro parte per il reddito di cittadinanza”. Ma come sarà divisa la quota tra le varie misure? “La flat tax sui minimi circa 1,5 miliardi. Il resto andrà alla riduzione dell’ Irpef e alle altre proposte che presenteremo al tavolo martedì”.

E le coperture per i 10 miliardi necessari a finanziare il pacchetto? “Dovrebbe essere all’interno degli spazi di bilancio che verranno concessi dalla Commissione europea. Non credo che l’Europa ponga tutti questi vincoli. Primo perché c’ è un dato politico, il prossimo anno ci sono le elezioni europee e in questi passaggi le maglie sono sempre un po’ più larghe. E poi perché Germania e Francia questa flessibilità l’ hanno già utilizzata. All’Italia non può essere negato di portare avanti delle politiche di sviluppo”.

E alla domanda se il governo intende cancellare gli 80 euro di Renzi, Bitonci risponde: “Non servirà”. (AdnKronos)

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