Bilancio del Comune, se me è discusso in Commissione.

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Un disavanzo che da 2,2 miliardi di euro si attesta oggi a 1,980 miliardi; l’aumento di alcune entrate connesse all’aumento dell’Irpef e della tassa di soggiorno sono elementi che portano a definire il bilancio consuntivo del Comune di Napoli in maniera positiva.

Lo ha dichiarato oggi l’assessore Pierpaolo Baretta in commissione Bilancio, presieduta da Walter Savarese d’Atri, per discutere del DUP e del bilancio sia previsionale che consuntivo. Si tratta di notizie che tuttavia non devono far trascurare le criticità della riscossione che continua ad attestarsi attorno al 50% per l’anno in corso, mentre scende drasticamente attorno al 12% per i residui degli anni precedenti, provocando un blocco di capacità di spesa (per le regole del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità) di oltre 2 miliardi, ha precisato Barretta. Va sottolineato, invece per l’assessore, un significativo miglioramento della situazione finanziaria, che passa da 4,9 miliardi dello scorso anno a 4,5 al 1 gennaio 2023, consolidando così il percorso di risanamento avviato con la sottoscrizione del Patto per Napoli.

Il rendiconto testimonia, nonostante il permanere dell’evasione, anche un miglioramento delle entrate dell’addizionale Irpef e dell’imposta di soggiorno. Le risorse di 8 milioni per le Municipalità per la manutenzione sono state spese tutte, ha spiegato Baretta, il che conferma la bontà della scelta necessaria a fronte di una elevata domanda di lavori nel territorio.

Diverse le osservazioni dei consiglieri, che hanno comunque annunciato interventi più approfonditi in Consiglio comunale. Sergio D’Angelo (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città) ha invitato ad insistere sul miglioramento della capacità di riscossione e sull’aumento della platea dei contribuenti Tari. Rispetto all’aumento della tassa dei rifiuti, occorre molta prudenza, ipotizzando magari ritocchi spalmati su più anni, anche perché la compensazione col bonus energia non servirebbe a coprire del tutto la spesa maggiorata che le famiglie dovrebbero affrontare. Rispetto alla riorganizzazione delle partecipate, occorre definire preliminarmente la divisione delle competenze tra Comune e partecipate e delle partecipate tra loro, definendo anche il ruolo che si intende affidare alla holding.

Catello Maresca (Gruppo Maresca) ha chiesto se, alla luce delle maggiori entrate, sia prevista la rinuncia all’ulteriore aumento dell’addizionale Irpef e della tassa d’imbarco. Riguardo agli interventi strutturali, ha chiesto di sapere se la dismissione del patrimonio sia partita e con quali prospettive. Infine, sono molte le perplessità sulle partecipate, sul livello ancora molto elevato dei debiti fuori bilancio, in particolare quelli derivanti da sentenze per sinistri stradali, che andrebbero maggiormente monitorati per far emergere quelli non veritieri, e sull’ipotesi di aumento della Tarì.

Per Rosario Palumbo (Cambiamo!) occorre una maggiore autonomia nelle decisioni in materia di efficientamento energetico e occorre mettere Napoli, rispetto alla tassa di soggiorno, in linea con la media europea, prevedendo un aumento non simbolico. Invece va fatta attenzione rispetto alla proposta di aumento della Tarì, che non può precedere un cambio del sistema di interfaccia con i cittadini-contribuenti. Sarebbe utile prevedere, ad esempio, che per ottenere il cambio di residenza si dimostri l’iscrizione dell’immobile nell’elenco Tarì, così come avviene in altri comuni.

Flavia Sorrentino (Napoli Solidale-Europa Verde-Difendi la Città) ha infine invitato a collegare l’aumento delle imposte ad una lotta all’evasione più efficace, evitando di penalizzare gli imprenditori onesti e in regola con i pagamenti. Vanno poi svolti maggiori approfondimenti rispetto al tema della riorganizzazione delle partecipate.

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