BNL BNP Paribas e la sua controllata Artigiancassa (banca di riferimento delle PMI, partecipata dalle Confederazioni artigiane) sono al fianco dell’imprenditoria femminile per sostenere le donne sia nel momento della creazione di un’impresa sia nelle fasi di sviluppo delle attività. Ciò facilitando l’accesso alle misure agevolative del Fondo Impresa Femminile, costituito dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Il relativo Bando prevede contributi a fondo perduto verso progetti di investimento fino a € 250mila per imprese costituite da meno di 12 mesi, contributi e finanziamenti agevolati per progetti fino a € 400mila da parte di aziende avviate da più di un anno.
BNL e Artigiancassa hanno predisposto una piattaforma di advisory e soluzioni integrate di finanza agevolata, a condizioni particolarmente competitive, allo scopo di aiutare start up e imprese in attesa dell’ottenimento dei fondi.
Sono già in corso da parte della Banca incontri consulenziali – avviati al momento oltre 200 – a fronte di richieste provenienti da tutte le Regioni d’Italia, per la definizione di progetti di investimento nei più diversi settori, in particolare: industria, artigianato, commercio, moda e servizi. I diversi progetti sono per lo più finalizzati alla digitalizzazione dei processi produttivi e dei canali di vendita e all’efficientamento energetico.
Artigiancassa realizza servizi di consulenza per supportare le imprese nell’ottenimento dell’agevolazione gestita da Invitalia. Un advisor (esperto in finanza agevolata) affianca l’azienda per la definizione del progetto imprenditoriale, verificandone requisiti qualitativi e amministrativi richiesti dal Bando; inoltre supporta il cliente dalla presentazione della richiesta fino alla rendicontazione delle spese al Soggetto Gestore, necessaria per l’erogazione dei contributi.
BNL BNP Paribas a sua volta valuta, compatibilmente con le caratteristiche e le qualità dell’impresa, il rilascio di fidejussioni bancarie – che consentiranno alle aziende interessate al Bando di ricevere da Invitalia un’anticipazione pari al 20% delle agevolazioni concesse – e possibili linee di credito.
Secondo un approfondimento del Servizio Studi di BNL BNP Paribas, la pandemia ha da un lato rallentato i ritmi di crescita tipici dell’impresa femminile, ma allo stesso tempo ha favorito la nascita di attività più solide e strutturate nella forma di società di capitali, nei comparti a maggior contenuto di conoscenza; in aumento anche le imprenditrici con competenze in ambito STEM (Technology, Engineering e Mathematics).
Lo studio riprende dati Unioncamere: in Italia le imprese femminili sono circa il 22% del totale imprese (1,32 milioni), una quota che negli ultimi anni è risultata in lieve diminuzione. In generale, le aziende a guida femminile sono più concentrate nei servizi rispetto alle maschili (66,2% contro 55,4%), sono di dimensione minore (le microimprese contano per il 96,5% del totale contro il 94,5% nel caso delle maschili), presentano un quota decisamente maggiore di ditte individuali (62,3% contro 48,7%), la loro presenza nel Mezzogiorno è superiore (36,3% contro 32,9%) hanno titolari più giovani (il 12% delle titolari donne ha meno di 35 anni di età contro l’8,4% della controparte maschile).
Molise, Basilicata, Abruzzo e Umbria risultano a fine 2021 le regioni a maggior incidenza di imprese femminili. Nove le province, tutte al Sud e al Centro, in cui le imprese femminili superano il 27% del tessuto produttivo locale: Benevento, Avellino, Chieti, Grosseto, Enna, Campobasso, Frosinone, Viterbo e Isernia.