Imprese e professionisti titolari di conto corrente “Banco Posta”, non possono presentare la domanda per il finanziamento da 25 mila euro garantito dallo Stato con il decreto “Cura Italia”.
Lo denuncia il legale di un’ impresa del Casertano, avvocato Carlo Cincotti, che prepara un’ iniziativa di protesta.
“Poste italiane – afferma il legale – nonostante sia al 64% di proprietà pubblica, divisi tra MEF e Cassa Depositi e Prestiti, contrasta la più grande operazione economica messa in atto dal Governo italiano non aderendo a quanto previsto dal decreto “Cura Italia”.
“Gli aiuti alle aziende ed ai professionisti in difficoltà a causa del Coronavirus non sono una campagna di solidarietà a cui si può aderire o meno, sono un impegno preso dal Governo a favore dei cittadini, tramite gli operatori del settore bancario e non può essere nullificato da singole scelte di carattere imprenditoriale creando così una sperequazione inaccettabile tra i cittadini”. (ANSA)