Con la fine dello Stato di Emergenza e l’addio a quasi tutte le restrizioni, il comparto turistico in Italia si prepara a vivere una stagione estiva a livelli pre pandemia. I numeri sono di quelli importanti: si stima che circa il 51% degli italiani andrà in vacanza, 30 milioni di persone. Il mare resterà la meta preferita con il 57%. Considerati anche i numeri degli stranieri che torneranno a soggiornare nel nostro paese, nei prossimi mesi sono attese 343 milioni di presenze tra italiani e stranieri (un +35% rispetto al 2021, ndr) con una spesa turistica prevista di 26,4 miliardi di euro.
Con queste previsioni cresce la richiesta dei lavoratori stagionali. Per tutta l’estate del 2022 i lavoratori stagionali che saranno impiegati nei settori ricettivo, della ristorazione e del commercio supererà il mezzo milione toccando quota 560mila. Serviranno in tutta Italia cuochi, camerieri, receptionist, bagnini, baristi, animatori, ecc.
Ma dinnanzi a questo confortante aumento di offerte di lavoro c’è purtroppo da registrare la difficoltà quest’anno degli operatori a trovare dipendenti. Un problema non da poco che rischia di danneggiare l’intero comparto con 6,5 miliardi di euro in meno di consumi. Il ministro Garavaglia ha parlato di un gap di 300-350mila persone. A confermare il trend anche l’analisi di Applavoro.it, il portale che mette in contatto domanda e offerta di lavoro puntando sulla meritocrazia.
Il numero di annunci di lavoro soprattutto stagionali è aumentato negli ultimi mesi segno che c’è molta richiesta in diverse mansioni. Ciò che preoccupa è la mancanza di candidati disponibili per incarichi stagionali.
“Confrontando i numeri degli ultimi due mesi, abbiamo registrato un calo drastico di candidati a discapito di un aumento di offerte di lavoro” – ha detto Marco Contemi fondatore del portale. “È evidente che siamo dinnanzi ad un gap tra domanda e offerta preoccupante. Il comparto ricettivo, ristorativo e turistico sembra non avere più appeal nei giovani. Turni estenuanti, lavoro nei fine settimane spesso per paghe minime hanno spinto le persone altrove. Urge investire su formazione, creare incentivi ai lavoratori e misure ad hoc per le aziende”.
Nell’ultimo mese le offerte di lavoro più in voga sul portale di AppLavoro sono quelle riservate a lavoratori stagionali da impiegare nei mesi estivi nel comparto ricettivo e turistico-alberghiero. Tantissime offerte per camerieri, animatori, cuochi, chef, commessi, promoter in tutta Italia, specialmente sulle zone marittime ma anche nelle grandi città d’arte.
Numeri delle offerte in crescita che si vanno a scontrare con il calo dei candidati. Negli ultimi mesi è stato registrato come il numero delle nuove offerte sia 2 volte e mezzo superiore rispetto al numero delle candidature. Questo mostra come sono sempre meno le persone che si candidano.
Crisi di candidati: i possibili motivi
I motivi per cui le persone e in particolare i giovani sembrano non avere più interesse a lavorare in ristoranti, alberghi, bar, possono essere molteplici. A finire nel mirino della critica sicuramente il Reddito di Cittadinanza. La misura assistenziale che garantisce un’entrata mensile ai disoccupati in Italia potrebbe avere disincentivato le persone a reinserirsi nel mondo del lavoro.
La difficoltà del comparto a trovare le figure ricercate c’era già anche prima della pandemia. L’impressione è che con la chiusura di alberghi, ristoranti e bar nel periodo più cupo della lotta al covid-19 abbia spinto numerose persone a dirigersi in altri settori contribuendo alla creazione di questo vuoto che andrebbe colmato con interventi specifiche e urgenti da parte del Governo.
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