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“Siamo in presenza di un vero e proprio dramma che non si può consumare in un Paese civile quale l’Italia. Si tratta di sfruttamento di manodopera che coinvolge dipendenti di nazionalità cinese, costretti a lavorare 7 giorni su 7, senza riposo o pause, con turni dalle 10 alle 15 ore. I lavoratori, inoltre, erano costretti a vivere all’interno delle fabbriche in condizioni di igiene e di sicurezza precarie, con retribuzioni al di sotto dei contratti collettivi nazionali. Sono episodi gravissimi che non si devono più ripetere, per cui chiediamo maggiori controlli e ispezioni da parte degli organi competenti a tutela di tutti i lavoratori. Il caporalato è un fenomeno che va combattuto con tutti i mezzi rafforzando la cooperazione tra le forze dell’ordine, i sindacati, gli organi ispettivi, i lavoratori stessi e le parti datoriali”.
Lo ha detto Paolo Capone, Segretario Generale dell’ UGL, in seguito alle misure cautelari disposte dalla Guardia di Finanza di Pavia e della Compagnia di Vigevano nei confronti di tre amministratori di altrettante ditte individuali nel settore calzaturiero in Lomellina, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento di manodopera.