Comitato per la tutela del complesso Pio Monte di Pietà, lettera aperta a Franceschini e De Luca.

Il sit di protesta animato dal sindacato Cubb Salca, di lavoratori del credito e assicurativo, davanti alla sede del Monte di Pietà di Napoli che potrebbe essere venduto dal gruppo Intesa San Paolo a imprenditori che vorrebbero trasformarlo in albergo. 21 aprile 2021 ANSA/CIRO FUSCO
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Egr. dott. Dario Franceschini
Ministro dei beni Culturali
Egr. Dott. Vincenzo De Luca
Presidente della Regione Campania

I sottoscritti Pier Francesco del Mercato, Giuseppe Serroni e Francesco Di Liello in data 19 aprile 2021 hanno avuto delega dal Comitato per la tutela del complesso Pio Monte di Pietà, del quale si acclude in copia l’atto costitutivo, di agire affinché il palazzo, sede storica del Monte di Pietà, rimanga ad uso pubblico e sia quindi sottratto a destinazioni privatistiche che ne snaturerebbero l’importanza nel contesto della storia e della vita napoletana.

Il Comitato, che ha già raccolto migliaia di firme di cittadini a sostegno dell’iniziativa, auspica che il palazzo del Pio Monte sia destinato, con la partecipazione delle associazioni rappresentative del centro storico, a
1. “Polo archivistico”, con la partecipazione dell’Archivio di Stato e della Fondazione Banco Napoli, dedicato specificamente all’economia napoletana, con riferimento a tutte le attività economiche comunque connesse alla cultura napoletana ed al suo artigianato artistico,
2. “Casa-museo” delle antiche Arti e Mestieri e centro di formazione e promozione, finalizzato a convegni, concerti e mostre, anche itineranti, per valorizzare tali tipicità anche a livello nazionale ed estero, utilizzandole per creare un collegamento con le comunità italiane
all’estero.

La tipicità delle produzioni, la loro evoluzione ed il loro radicamento sul territorio nascono soprattutto da indagini storiche, e quindi archivistiche, che ne stabiliscano le origini ed i disciplinari dando loro quell’impronta di unicità che le rende irripetibili e che possono essere recuperate ai fini della tutela del Patrimonio Culturale Intangibile, rispondendo alle previsioni delle Convenzioni UNESCO, come l’Arte Presepiale, l’Arte della Liuteria a plettro, l’Arte Sartoriale, le Arti del Restauro delle opere artigianali ed artistiche per le quali è possibile recuperare negli archivi le modalità di esecuzione.

È questo un valore aggiunto troppo spesso dimenticato nel Meridione d’Italia, ma che in altre regioni e all’estero viene sempre fatto valere. E questo non vale solo per le produzioni artigianali, per le quali si conservano spesso le norme che ne regolavano l’attività, ma anche per le attività agri-cole e di trasformazione dei prodotti agricoli. Da cui l’opportunità di ela-borare specifici disciplinari.

Offrire all’imprenditoria campana un servizio di questo genere, collegan-dolo anche a quelle scuole che operano in questi settori, vuol dire fornire ai piccoli imprenditori ed a coloro che iniziano una attività quel supporto di cui hanno bisogno e quegli strumenti operativi per inserirsi da subito in un mercato più vasto.

Per questi motivi
C H I E D O N O

che in merito alla compravendita in corso, tra attuale proprietario e acqui-rente, così come si apprende da fonti giornalistiche, le Istituzioni in indi-rizzo facciano valere il DIRITTO DI PRELAZIONE, restando questo Co-mitato a disposizione per la proposta della redazione di un progetto anche tecnico di recupero di uso del Bene.

Per il Comitato per la tutela del complesso Pio Monte di Pietà
Pier Francesco del Mercato
Giuseppe Serroni
Francesco di Liello

Cost. Comitato Pio

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