Confcommercio: torna la calma piatta sui consumi, ad ottobre ICC -0,1%.

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Nell’ottobre scorso il valore delll’indicatore dei Consumi Confcommercio è sceso dello 0,1% rispetto a settembre mentre su base annua è cresciuto di analoga percentuale: un andamento in linea con un quadro congiunturale che continua ad essere caratterizzato da molteplici elementi d’incertezza. Non a caso, in termini di media mobile a tre mesi l’indicatore flette leggermente, confermando il permanere, anche all’inizio del quarto trimestre, di un atteggiamento prudente delle famiglie verso il consumo.

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

La diminuzione dello 0,1% deriva da una stasi della componente relativa ai servizi e da una flessione dello 0,2% della componente relativa ai beni. Per quanto riguarda le singole macro-funzioni di spesa, valori positivi di un certo rilievo hanno riguardato solo la domanda per i beni e i servizi ricreativi (+0,7%) e per i beni e i servizi per le comunicazioni (+0,4%), in ripresa rispetto alla dinamica registrata a settembre. Modeste variazioni positive hanno interessato la spesa per l’abbigliamento e le calzature (+0,2%) che ha recuperato in parte la flessione di settembre, e quella per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1%), mentre è rimasta invariata la spesa per i beni e servizi per la casa. Una significativa riduzione della spesa, già in flessione a settembre, si è riscontrata per i beni e servizi per la mobilità (-1,6%) determinata da un rallentamento delle vendite di auto e moto ai privati. In calo contenuto è risultata sia la domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (-0,2%), sia la domanda di alimentari, bevande e tabacchi (-0,1%) che nel mese precedente avevano evidenziato una debole ripresa.

LE DINAMICHE TENDENZIALI

La crescita dello 0,1% è la sintesi di un andamento positivo della domanda di servizi (+0,8%) e di una moderata flessione della domanda dei beni (-0,2%). Nel confronto con ottobre 2015, l’incremento di maggior entità ha riguardato la spesa per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa, cresciuta dell’+1,1%, e la domanda di beni e di servizi per la mobilità (+0,7%). In moderata ripresa, dopo il risultato negativo di settembre, è risultata sia la domanda di beni e servizi per le comunicazioni (+0,5%), sia quella per i beni e i servizi per la casa (+0,1%), mentre è cresciuta, anche se in misura più contenuta rispetto al mese precedente, la spesa per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,2%). Una riduzione abbastanza accentuata dei consumi su base annua si è registrata per l’abbigliamento e calzature (-1,2%), segmento che già a settembre aveva evidenziato una perdita significativa. La tendenza al ridimensionamento, seppur modesto, ha riguardato anche la spesa per i beni e i servizi ricreativi (-0,5%) che ha risentito ancora del confronto con l’Expo, e la domanda di alimentari, bevande e tabacchi (-0,3%).

LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO

Per dicembre 2016 l’ l’Ufficio Studi di Confcommercio stima, rispetto a novembre, una variazione dello 0.1%. Nel confronto con dicembre del 2015 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi al +0,2%.

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