Hanno cantato “Bella Ciao” sulla banchina della nuova metropolitana di Chiaia gli operatori socio sanitari Gesco che, con regolare biglietto, sono scesi per pochi minuti per manifestare pacificamente anche nel salotto della Napoli bene contro i licenziamenti causati dalla Asl Napoli 1 Centro. Dopo 17 giorni di proteste in molti dei luoghi simbolo della città, dal Maschio Angioino al Mann a piazza Plebiscito fino all’aeroporto e alla stazione centrale, nessun passo indietro da parte dei vertici Asl, che hanno deciso di rescindere il contratto con le coop Gesco con oltre un anno di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2025.
Questa decisione ha causato il licenziamento di 300 operatori sociali che al 31 ottobre saranno senza lavoro, lasciando privi dei loro punti di riferimento nell’assistenza quotidiana migliaia di persone fragili, come sofferenti psichici, anziani, disabili, malati di Alzheimer, persone anziane e non autosufficienti.
«Continua ad apparirci irragionevole e incomprensibile la decisone della Asl. E credo sia ora che si capisca che la nostra è una battaglia per il lavoro e il diritto alla continuità dell’assistenza dei nostri utenti, ma anche per la difesa della cooperazione sociale che da trent’anni collabora con il servizio pubblico per tutelare le persone più fragili» dichiara il fondatore di Gesco Sergio D’Angelo.
«La vertenza proseguirà a oltranza e confidiamo anche nel sostegno delle altre organizzazioni sociali, che il prossimo 30 ottobre saranno con noi per un’assemblea cittadina a Santa Maria La Nova» spiega il presidente di Gesco Giacomo Smarrazzo.
La vertenza prevede anche un presidio nel giorno di Halloween, con un corteo di bare a significare la morte del welfare.