“Anche il settore privato deve intervenire per il rilancio dell’economia reale nel post emergenza Covid-19 e con questa consapevolezza Finance for Food è pronta a sostenere il comparto Agrifood, cioè la filiera agroalimentare e agroindustriale estesa, comprensiva di tutti quei servizi che vi ruotano attorno, come la distribuzione, la ristorazione, i macchinari, l’energia rinnovabile, la tecnologia, l’informatizzazione, gli agriturismi. L’obiettivo è quello di aiutare le aziende in difficoltà a ristrutturare e rinegoziare il debito accumulato, supportandole con operazioni straordinarie e azioni di finanza agevolata”.
E’ quanto dichiara Arturo Semerari, presidente di Finance for Food, società di advisory specializzata nel settore agroalimentare e agroindustriale.
“La ripartenza delle attività post Covid-19 – aggiunge Semerari – sarà il momento per intervenire e rilanciare un settore che, come l’Agrifood, è molto frammentato ma allo stesso tempo offre forti potenzialità di crescita e di sviluppo all’estero. Oltre il 50% del mercato della produzione agricola nazionale e del relativo volume d’affari è infatti composto da aziende che hanno un fatturato compreso tra i 2 e i 50 milioni annui, mentre nell’industria di trasformazione alimentare la percentuale delle aziende con fatturato compreso nel medesimo intervallo sale al 60% del totale, con un fatturato del 33% rispetto a quello complessivo”.
“Un settore aperto al ‘made in Italy’, nel quale Finance For Food crede molto come dimostrano i 100 milioni di euro già disponibili e raccolti dal Fondo di private equity Finance for Food ONE di cui la società è sponsor e advisor, una somma che si trasformerà a breve in apporto di capitale a quelle aziende che avranno bisogno di uno slancio per accelerare le proprie potenzialità di crescita”.
“Il settore agroalimentare è quello che incarna meglio l’idea dell’italianità ed è tra i più resilienti anche nel periodo di crisi economica” conclude Semerari, ricordando che “la filiera agroalimentare estesa è il primo settore economico del Paese e genera un fatturato totale superiore ai 500 miliardi di euro, un valore pari alla somma del PIL di Norvegia e Danimarca e che l’industria alimentare, con un volume d’affari annuo intorno ai 140 miliardi, occupa il secondo posto nell’industria manifatturiera italiana”.