“La questione della crisi della rimozione forzata per il Comune di Napoli è solo la punta dell’iceberg di un problema molto più strutturato che purtroppo questa categoria si trascina da tempo”- con queste parole Guido Bourelly, Ceo di Bourelly Group, commenta le recenti uscite sulla stampa locale sul tema dell’assistenza stradale.
“Le cause – continua il CEO – sono diverse: innanzitutto sono da ascrivere a un sindacato di categoria inadeguato al ruolo al quale è chiamato. In secondo luogo, c’è il mancato riconoscimento dell’altissima specializzazione che questo settore e i suoi operai richiedono. Voglio ricordare che i servizi di assistenza stradale e rimozione forzata, nonché la custodia veicoli, sono prestazioni che vengono erogate 365 giorni l’anno 24 ore su 24 e risultano essere di pubblica utilità. Molto spesso, inoltre, non solo le pubbliche amministrazioni, ma anche le società private che appaltano questo tipo di servizio, sottovalutano l’importanza e, ripeto, l’altissima specializzazione che questi operatori svolgono. Circostanza che si ripercuote sulle tariffe, che risultano essere assolutamente inadeguate a coprire in molti casi anche il solo costo vivo delle spese sostenute”.
E ancora, secondo Bourelly, non è prevista alcuna attività di formazione per gli operatori del settore, con conseguente carenza di manodopera qualificata.
“Basta pensare – spiega – che se paragoniamo il salario di un operaio di Soccorso Stradale italiano a quello di altri paesi, come la Francia e la Germania, noteremo che esiste un gap di circa 1.500/1800 euro sulla retribuzione mensile. Figure professionali, sottolineiamo, sottoposte ad altissimo rischio nello svolgimento delle proprie mansioni. Voglio ricordare che solo qualche giorno fa l’ennesimo operaio è rimasto vittima di un incidente sul lavoro in un’autostrada del Nord Italia”.
C’è, poi, il nodo delle risorse economiche: “Abbiamo appreso dalla stampa che il Ministero del Turismo ha sottoscritto un accordo di circa 20 milioni con l’Automobile Club Italia – ACI per l’attivazione di percorsi di formazione e riqualificazione del personale del terziario. Vogliamo che parte di queste risorse vengano utilizzate anche per accrescere la formazione e il valore degli operatori che svolgono servizi su strada ad alto rischio e ad alta professionalità. Per questo motivo, nei prossimi giorni chiederemo un incontro con ACI per cercare di tutelare il più possibile i dipendenti del comparto”.
E il Ceo punta ad un confronto anche con gli attori del territorio. “Relativamente alla crisi della rimozione forzata del Comune Di Napoli – conclude Bourelly – auspichiamo che venga istituito un tavolo di confronto tra azienda, parti sociali e pubblica amministrazione per addivenire quanto prima ad una risoluzione della problematica per il servizio di assistenza stradale, custodia veicoli e rimozione forzata che oggi impiega migliaia di collaboratori specializzati in tutta Italia. È giunto il momento, infatti, che ognuno, per quota sua, si assuma le proprie responsabilità, a partire dagli imprenditori che non possono sottostare né a ricatti e né al gioco di costi a ribasso, fino ad arrivare alle società di assistenza e alla pubblica amministrazione. Il tutto a tutela delle migliaia di lavoratori specializzati che operano nel comparto e di un servizio essenziale e di pubblica utilità che viene svolto su tutto il territorio nazionale e che rischia di essere fortemente compromesso”.