Crollano i tirocini in Italia: – 48% nel primo semestre 2020, lo studio di AppLavoro.it.

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I tirocini in Italia calano in maniera vistosa. Secondo i dati elaborati dalla Repubblica degli Stagisti, sommando il primo e il secondo trimestre del 2020, sono partiti 96.376 stage. Nello stesso semestre del 2019 le attivazioni erano state 185.152. La diminuzione delle opportunità di stage si attesta dunque per la precisione, per il primo semestre del 2020, su un -48%. Nei primi tre mesi del 2020 la diminuzione è stata “solo” del 18% rispetto al 2019. Invece tra aprile e giugno c’è stato un vero e proprio crollo: -73%. Un dato enorme – quasi tre quarti di occasioni di stage in meno – derivante anche dal fatto che nel gestire l’emergenza quasi tutte le Regioni, con una scelta decisamente opinabile, tra marzo e maggio hanno formalmente bloccato l’attivazione di nuovi tirocini. A livello anagrafico non ci sono “vincitori e vinti”. Il calo di opportunità riguarda omogeneamente tutte le classi di età. Ma rispetto al genere la situazione va monitorata con grande attenzione. «Questo dato – spiega Marco Contemi, fondatore di Applavoro.it –  è decisamente più preoccupante per la fascia di età più giovane, in quanto rappresenta un pesante freno all’ingresso nel mondo del lavoro. Da sempre il tirocinio extra curricolare costituisce il principale trampolino di lancio che consente ai giovani di affacciarsi al mondo del lavoro».

Per quanto riguarda i settori di attività, dato che dal punto di vista economico la botta più forte il Covid l’ha data al settore dei trasporti e del turismo, non sorprende che il settore dove si è registrato il maggior calo percentuale del numero di tirocini nei primi sei mesi del 2020 a livello nazionale sia stato proprio quello ricettivo, e cioè alberghi e ristoranti, oltre a ostelli, campeggi, villaggi turistici, bar, gelaterie, mense. Tra gennaio e giugno di quest’anno sono stati attivati in questo settore solo poco più di 8mila stage extracurricolari: il 62% in meno rispetto agli oltre 21mila dell’anno scorso. Invece nel settore Pubblica amministrazione, istruzione e sanità la diminuzione è stata la più contenuta, solo del 38%. Inoltre, un po’ a sorpresa, anche il settore delle Costruzioni non sembra aver risentito più di tanto della situazione: il calo registrato è soltanto del 39%. «Il tirocinio è un valido strumento per superare quella fase di stallo del trovarsi “senza alcuna esperienza lavorativa”- conclude Contemi -. Per arginare almeno in parte questo problema, consigliamo ai giovani di curare la propria presenza on line, di creare una video presentazione professionale e di formarsi al meglio con corsi professionali. Oggi esistono molte possibilità, anche gratuite, per farsi trovare pronti e preparati alla prima esperienza lavorativa. Con la speranza che i dati relativi all’attivazione di tirocini tornino ai valori del 2019».

Le regioni che in assoluto hanno risentito di più della situazione sono il Friuli Venezia Giulia, la Val D’Aosta e l’Umbria, con un calo certificato di molti punti percentuali superiore alla media nazionale. All’estremo opposto vi sono la Sicilia, la Calabria e la Provincia di Bolzano, territori che hanno registrato cali molto meno importanti rispetto alla media. In particolare, in Calabria sono stati attivati ben 3.415 tirocini nel secondo trimestre del 2020 – solo il 29% in meno che l’anno precedente.

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