EAV, il “nuovo” che avanza, ridotto il livello di servizio ma non gli stipendi dei dirigenti. La denuncia del sindacato di base.

La stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, dove una ragazza è stata violentata in un ascensore da tre giovani, 5 Marzo 2019. ANSA/CESARE ABBATE
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dall’organizzazione sindacale di base dei trasporti pubblici Or.S.A. riceviamo e pubblichiamo

Negli ultimi tempi in EAV abbiamo potuto constatare un nuovo corso delle relazioni industriali: esse si basano sul dispregio delle fondamentali regole legali, mentre negli ultimi anni avevamo assistito ad una “forma” che però non aveva “sostanza”, oggi assistiamo anche alla perdita della forma. E allora succede che molte rivendicazioni sindacali chiuse senza accordo, che “normalmente” produrrebbero una sospensione degli atti unilaterali in attesa di discussione finale presso la Prefettura, portano invece a emanazione di Ordini di Servizio che impongono solo la linea che l’azienda aveva già precedentemente disposto; accordi sottoscritti invece che vengono “interpretati” ex-post al contrario o, peggio, “non ci eravamo capiti”. Fortuna che erano stati scritti!

E che dire delle previste chiusure domenicali e della prossima riduzioni dei treni (dalle 11 alle 15:30 e dalle 20 in poi sulla linea Napoli-Sorrento) e della “rarefazione” delle corse automobilistiche durante la settimana ? Ma come non dovevamo tenere autobus e treni poco affollati per il distanziamento? E invece che facciamo ? Riduciamo le corse! C’è qualcuno che ha esigenze di mobilità nei giorni festivi ? Manda una mail o un sms e lo andiamo a prendere a casa ! Totò avrebbe detto: “ma mi faccia il piacere?”

D’altronde potremmo prendere come esempio i comportamenti di altre realtà metropolitane, come Milano, dove pure essendo zona rossa da prima di noi non ci sono stati tagli all’offerta di trasporto. Giustamente è tenendo l’offerta alta che si può non perdere la poca domanda che c’è e garantire un diritto alla mobilità in modo efficiente e non affollato. Potremo aggiungere che esso è un diritto fondamentale dell’uomo sancito dalla Costituzione, ma forse mischiamo la lana con la seta.

La situazione è complessa e delicata, socialmente ed economicamente, ma pensavamo che l’EAV fosse un’azienda solida, che avesse alle spalle ben 4 bilanci consecutivi chiusi in attivo, che avesse delle riserve economiche atte a far fronte a qualsiasi evenienza, ma evidentemente ci siamo sbagliati, evidentemente abbiamo capito male o letto male i tanti (troppi) proclami del vertice aziendale negli anni scorsi su giornali e social.

In questa situazione complessa e delicata, l’EAV, ha praticamente imposto la chiusura delle linee ferroviarie durante le giornate feriali e tutte domenica e festivi, “farà cassa” così sui Lavoratori, imponendogli anche quando fare le ferie fino a fine anno, imponendogli turni non concordati coi Sindacati violando palesemente la normativa, però contemporaneamente appalterà a ditte esterne i servizi sostitutivi automobilistici… fermando i propri bus… È geniale, non trovate ?

L’analisi della situazione ci parla di una corsa in avanti dell’azienda, di una visione privatistica, quando conviene, e pubblicistica, quando non conviene, di un tentativo di ridurre le relazioni sindacali, fastidiosa “mosca nella minestra”, a rapporti di facciata sopportati con malcelata insofferenza.

Poi ci stupiamo che il personale non abbia più un attaccamento aziendale e che ogni tanto rifiuti l’ordinario straordinario (ci possiamo permettere l’ossimoro) e metta in evidenza la mancanza di quello che dovrebbe esser il normale ruolo di una direzione aziendale e di un proprietario: organizzare il lavoro in maniera efficiente ed efficace.

In questo ha fallito il management dell’EAV ed è un peso enorme che porteranno sulle coscienze, sempre che ne siano in possesso… Un’azienda che doveva esser rinata, è stata affondata da una disastrosa gestione dell’organizzazione del lavoro e delle manutenzioni dei treni, dei bus e della rete ferroviaria. I segnali c’erano tutti, prima del Covid-19, la pandemia li avrà fatti dimenticare a qualcuno, ma certamente non ai Lavoratori e agli Utenti.

Invitiamo il Governatore della Campania a prender atto di quanto poco (e male) hanno prodotto i dirigenti dell’EAV, nonostante le ingentissime risorse che ha messo a loro disposizione ed a trarre le giuste conclusioni.

P.S.

Ovviamente in questa situazione di riduzione del servizio nulla viene ridotto dallo stipendio dei dirigenti, e neanche gli viene imposto come e quando fare le ferie…

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