dal Sindacato di Base Or.S.A. Autoferro TPL Campania riceviamo e pubblichiamo
Oggi, 23 novembre 2020, a 40 anni dal sisma che violentò la Campania e la Basilicata, un altro terremoto ha scosso i nostri paesi. L’EAV ha “riorganizzato” (e tragicamente lesionato) il servizio ferroviario ed automobilistico, riducendolo al lumicino, addirittura facendo peggio del passato lockdown, (anticipando addirittura i contenuti di un’ordinanza n.92 del Presidente della Regione Campania, pubblicata ben dopo che l’azienda aveva preso queste decisioni).
Stamattina anche il servizio ferroviario sulla Circumvesuviana è iniziato “a singhiozzo”, perché un guasto agli scambi del piazzale di Napoli ha praticamente bloccato le partenze e gli arrivi a capolinea. I ritardi sono stati tra i 30′ ed i 50′, se poi a ciò aggiungiamo i guasti ai segnali lungo la rete, che durano da oltre una settimana, possiamo ben immaginare quale sia l’attuale penosa situazione delle linee ferroviarie.
Stavolta la dirigenza dell’EAV non potrà certamente continuare ad accampare scuse, incolpando i Lavoratori per il rifiuto dello straordinario, e neanche potrà dire che è colpa di improvvisi (o improvvisati ?) eventi meteorologici avversi. E’ colpa della fallimentare gestione che questa azienda di trasporto sta avendo da almeno 10 anni a questa parte. Fallimentare nell’offerta di servizi, fallimentare nella gestione del personale, fallimentare nella gestione delle manutenzioni dei bus, dei treni e dell’intera rete ferroviaria. Una società di trasporto pubblico come l’EAV non la si gestisce su Facebook, in tv o sulle pagine dei giornali, lo si fa “sporcandosi le mani” e andando tra i lavoratori per capire quali sono i problemi e come li si può risolvere.
Rimaniamo poi basiti ascoltando le dichiarazioni del Presidente del CdA dell’EAV (nonché Direttore Generale dell’EAV, nonché Direttore del Personale…sempre dell’EAV) quando afferma al TG3 Campania, tradendo un principio basilare di un manager di un’azienda di trasporto pubblico, che “non si può tenere una ferrovia aperta per qualche decina o alcune di centinaia di viaggiatori” e poi continuando afferma pure che l’utilizzo dei bus privati al posto di treni e bus EAV è stato dettato dal fatto che “è un settore in difficoltà e gli avevano chiesto di aiutarli”, questa è certamente una dichiarazione che può fare un politico, ma non il massimo dirigente di un’azienda di trasporto. Penalizzare la propria azienda (pubblica) per avvantaggiarne altre (private), sia pure in questi tempi difficili, ci sembra comportamento che forse potrebbe interessare sia la Procura della Repubblica che la Corte dei Conti.
Ricordiamo ancora il Comunicato n.20 dell’EAV, del 27.02.2020 a firma di De Gregorio, in cui affermava che era “Impossibile chiudere ferrovie e metropolitana o non fare uscire i bus. Quello che è consentito in altri settori … è impossibile nel settore trasporti. Siamo in allerta sanitaria ed il nostro personale è regolarmente al lavoro.”. Sono passati appena 9 mesi e oggi afferma esattamente il contrario in nome del contenimento delle spese… soldi che però possono essere spesi altrove, favorendo altre aziende, sia pure in difficoltà.
A margine di questa ennesima mattinata fallimentare per l’EAV, lamentiamo numerose aggressioni, certamente molto animate ma fortunatamente solo verbali, nei confronti di quei Lavoratori presenti regolarmente al proprio posto di lavoro… aggressioni determinate sicuramente dalle dichiarazioni che il presidente ha rilasciato sui giornali, “manganellando” com’è suo costume i dipendenti dell’EAV e che hanno contribuito ad infervorare ulteriormente i viaggiatori, già peraltro frustrati dalle pochissime corse treno “sopravvissute” e dai ritardi dovuti ai guasti, oramai endemici.
Rinnoviamo l’invito al Presidente della Regione Campania a prender atto del fallimento su tutta la linea della gestione dell’EAV ed a rinnovare completamente il management in modo da dare una speranza per il futuro del Trasporto Pubblico Locale ai Cittadini ed ai Lavoratori.
Napoli, 23 novembre 2020
Fine comunicato