I trend e le analisi più autorevoli in materia di commercio parlano della vendita all’estero dei prodotti napoletani come una vera e propria svolta e come una strategia di fatturato più efficace per le imprese impegnate nella produzione di merci di alta qualità, fortemente ambite dai consumatori dei mercati stranieri. La sfida dell’internazionalizzazione si è in effetti già rivelata vincente per quanto riguarda la conquista dei vari mercati interni dell’Unione Europea. Resta comunque più impegnativa, ma dal potenziale di guadagno ben maggiore, la vendita all’estero verso gli altri continenti e i paesi che non fanno parte del mercato comune europeo.
Le stime parlano di Russia e Cina, come di due delle nazioni che ospitano un bacino di consumatori estremamente interessati alle merci targate Made in Naples. Si tratta di una clientela potenziale davvero enorme per gli imprenditori nostrani, e che aspetta solo di scoprire l’alta qualità dei prodotti partenopei, indicano gli esperti di EGO International Group, attivi da anni nel settore. Le PMI più capaci hanno infatti da tempo individuato nella vendita dei prodotti napoletani all’estero un volume d’affari milionario.
Sono le differenze burocratiche, legali, linguistiche e culturali ma anche organizzative secondo i professionisti di EGO International Group, a rappresentare l’ostacolo principale che molti imprenditori faticano a superare per riuscire a cogliere le opportunità dell’internazionalizzazione e della vendita all’estero. Molte PMI locali infatti hanno deciso di rivolgersi agli esperti del settore per ottenere la preziosa consulenza essenziale per organizzare una strategia commerciale di successo ed efficace. La volontà e la determinazione degli imprenditori napoletani ci sono. Ma è spesso solamente grazie alla consulenze e all’appoggio di esperti del calibro di quelli di EGOInternational Group, che si possono evidenziare i rischi e le opportunità per le PMI napoletane in un ottica di sviluppo che può essere ottimamente colta.
L’entusiasmo per quella che sembra sempre più essere un’avventura commerciale dal successo garantito non sempre può però bastare. Le competenze necessarie per pianificare una strategia in grado di portare i fatturati promessi nelle casse della aziende nostrane sono molte e di natura diversa. É importante per esempio valutare l’ambiente legale e le regolamentazioni del paese in cui si opera, indicano da EGOInternational Group. Le merci sia domestiche che importate dai Paesi stranieri sono spesso soggette a regole, standard di produzione e norme cogenti che possono costringere l’imprenditore a ideare una proposta commerciale ad hoc per il mercato in cui si opera.
Fondamentali anche le indagini di mercato svolte da professionisti del settore, atte a capire quale tipo di offerta può risultare competitiva per il consumatore locale, che potrebbe essere abituato a gusti diversi, o conquistato con un marketing di un certo tipo, adatto alla cultura specifica del Paese importatore. Inoltre, la burocrazia spinosa di nazioni che hanno aperto i loro mercati alle merci estere da relativamente poco tempo necessita spesso di personale madrelingua, esperto e, soprattutto, presente in loco. Per questo motivo gli imprenditori spesso apprezzano il lavoro dei consulenti come quelli di EGOInternationalGroup, che tendono a mantenere attive diverse sedi nei punti commercialmente più caldi del pianeta. L’esperienza di chi tocca con mano la realtà in cui si vuole lavorare rappresenta infatti la migliore guida per le PMI napoletane. L’apporto combinato delle istituzioni regionali, ultimamente attente a fornire ai produttori napoletani direttive per quanto riguarda le regole europee e non solo, insieme alle aziende private specializzate in internazionalizzazione, capaci di sopperire alle mancanze di know-how e visione strategica delle PMI, può dare agli imprenditori napoletani lo sprint necessario per rivolgersi ai ricchi mercati stranieri con la giusta sicurezza per la vendita all’estero di merce di qualità. Processo questo che potrà certamente risvegliare un economia locale che ancora è intorpidita da una crisi che solo ora sta lasciando lentamente lo stivale.