«La soppressione dell’Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, nel 1992, e ancor prima lo smantellamento della Cassa del Mezzogiorno, hanno privato il Sud Italia di uno strumento fondamentale per la pianificazione, la programmazione e l’esecuzione di opere infrastrutturali strategiche che oggi i ministeri competenti e le Regioni non sono in grado di assicurare. Col risultato che i finanziamenti europei “scadono” perché la progettazione è scadente, e il Meridione resta sempre più indietro rispetto al Nord».
Lo ha detto Gianpiero Falco, presidente Confapi Napoli.
«Istituire un Ente che possa assicurare un adeguato supporto tecnico ed economico-finanziario ai piccoli e grandi Comuni, che vogliono accedere ai fondi dell’Ue, è oggi più che mai una necessità – continua –. Purtroppo, il livello burocratico e dirigenziale-amministrativo delle Regioni, Campania inclusa, non è minimamente in grado di affrontare compiti del genere».
«Bisogna ri-centralizzare queste funzioni – prosegue Falco – ed evitare il paradosso che, a fronte di uno sforzo finalizzato alla spesa, esistano delle sacche di resistenza, da parte della burocrazia, che per ignoranza o sciatteria o per la ormai famigerata “paura della firma”, frenano o addirittura bloccano iniziative di grande valore imprenditoriale».
«Le Pmi ancora una volta sono pronte a fare la loro parte per contribuire allo sviluppo della nostra amata terra, ma non possono essere lasciate ostaggio di questo o quel «barone da scrivania» che decide della sorte di migliaia di lavoratori e della sopravvivenza stessa delle imprese e delle famiglie – conclude Falco –. Mi appello al presidente Vincenzo De Luca, uomo pragmatico, per una non più eludibile riorganizzazione delle competenze e delle funzioni degli uffici regionali addetti ai finanziamenti Ue».