In silenzio, come un teatro senza luci e una piazza senza audio, per dar voce ad aziende e maestranze dello spettacolo.
Il punto di partenza della manifestazione “Gli invisibili in piazza”, in programma sabato 30 maggio alle ore 16 in Piazza Plebiscito a Napoli ed in diverse città d’Italia, organizzata dalla Fedas (Federazione Aziende Spettacolo Italia) presieduta da Raffaele Vitale.
È iniziata la fase 2 ma per lo spettacolo, oltre la confermata riapertura di teatri e cinema il 15 giugno prossimo, non ci sono prospettive rosee all’orizzonte. Il settore di stabile vive ormai solo l’incertezza, dal momento che difficilmente potrà riavviarsi da solo senza aiuti da parte di Stato, Regioni ed Enti locali. Non basterà riaprire le strutture o proporre qualche evento spot con i soliti noti e i pochi addetti, legati al carrozzone statale delle fondazioni e delle partecipate di turno. Occor re una manovra per tutelare i soggetti economici indipendenti, i privati e gli invisibili.
La Fedas, una associazione datoriale na zionale costituita per la tutela degli interessi sociali ed economici delle imprese che operano nello show business, insieme alle lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura italiana; riuniti in un Coordinamento nazionale di realtà, collettivi e movimenti autonomi indipendenti, che si riconoscono negli art. 4, 9 e 33 della Costituzione Italiana, nella cultura etica del lavoro, nei suoi doveri e nei suoi diritti, chiedono un tavolo di con fronto tecnico-istituzionale immediato sulla riapertura, fra Imprenditori, lavoratrici, lavo ratori, sindacati, governo e istituzioni. La Fedas è nata per tutelare tutti gli addetti alla filiera dello spettacolo: quegli invisibili che operano dietro le quinte e che consentono che ogni spettacolo possa andare in scena e “far divertire ed appassionare”, mutuando le parole del Premier Conte.
I numeri parlano chiaro: un volume di affari di 65,5 miliardi di Euro; un impatto sul Pil pari a 36,2 miliardi di euro con 569 mila addetti all’intera filiera; 40% del totale delle notti trascorse in hotel. Diverse le soluzioni sul tavolo della Federazione, che vengono quindi proposte al Go verno in nome di quel principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale che costituisce la garanzia della legalità sostanziale di ogni procedimento amministrativo: si va dal credito di imposta, alla erogazione di somme a fondo perduto, fino all’estensione degli ammortizzatori sociali; si passa dalla condivisione di regole certe, al pagamento delle imposte del 2020 solo a partire dal 2021, con un piano di rateazione.
L’Associazione nazionale, in questi giorni sta raccogliendo adesioni in ogni zona d’Italia, allo scopo di riunire e tutelare tutte le aziende italiane del settore. Racchiudendole in un unico contenitore che possa dar loro voce per chiedere allo stato il riconoscimento della categoria, leggi, regolamenti e contratti su misura. Ora però oltre a sussidi e sconti, ciò che davvero conta è far riprendere la “domanda” pubblica e privata, consentendo al mercato di ripartire e alle emozioni di tornare a volare.