Il 4 maggio 2022 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. (“UniCredit” o “il Gruppo”) ha approvato i risultati consolidati di Gruppo al 31 marzo 2022.
Il trimestre ha segnato diversi record relativi a ricavi, costi e utile netto, proseguendo con l’andamento positivo conseguito nel 2021, a riprova del forte slancio commerciale delle aree di business. Escludendo l’impatto della Russia, il Gruppo ha registrato un utile netto di €1,2 miliardi, contribuendo ad una solida generazione organica di capitale di 44 punti base, ricavi netti per €4,7 miliardi, in aumento del 7,9 per cento anno su anno, e un rapporto costi/ricavi del 47,8 per cento.
Nel corso del primo trimestre, il Gruppo ha contabilizzato, prudenzialmente, rettifiche su crediti (“LLP”) per €1,3 miliardi quasi interamente verso la Russia. UniCredit è in posizione di assorbire eventuali ricadute macroeconomiche6 grazie alla robusta solidità patrimoniale e alla qualità dell’attivo, inclusi consistenti overlay per rettifiche su crediti. Il nostro costo del rischio, escludendo la Russia, è confermato tra 30 e 35 punti base per quest’anno e per il periodo del Piano Strategico 2022-2024. Nel primo trimestre è stato prossimo allo zero, attestandosi a 5 punti base, senza rilascio di overlay.
Durante l’assemblea ordinaria dello scorso 8 aprile, gli azionisti hanno approvato una distribuzione complessiva di €3,75 miliardi relativi all’esercizio 2021, che comprende €1,2 miliardi di dividendi in contanti già distribuiti più €2,6 miliardi sotto forma di riacquisto di azioni proprie. La programmata prima tranche 2021 del riacquisto di azioni proprie per €1,6 miliardi ha ottenuto l’approvazione degli organi di vigilanza e la banca intende avviarla il prima possibile, mentre il restante riacquisto per €1 miliardo di azioni proprie5 è subordinato alla performance della Russia. Il dividendo in contanti e la tranche iniziale del riacquisto di azioni proprie costituiscono un convincente rendimento del 20 per cento.
Il CET1 ratio di Gruppo per il 1trim22 si è attestato al 14,0 per cento, al di sopra del target 2022-2024 del 12,5 -13,0 per cento, assorbendo, già nel 1trim22, 92 punti base di impatto sul capitale legati alla Russia[1] (dei quali 50 punti base legati alla partecipazione e 40 punti base frutto dell’applicazione di coperture prudenziali per circa il 30 per cento sull’esposizione netta cross-border) e, inoltre, il riacquisto di azioni proprie per €1,6 miliardi. Considerando la solidissima posizione patrimoniale di UniCredit e gli elevati livelli degli accantonamenti attuali, il management resta fiducioso di poter eseguire l’intera distribuzione di €3,75 miliardi agli azionisti relativa all’esercizio 2021.
UniCredit conferma per il 2022 la propria guidance finanziaria8, rettificata per l’impatto della Russia, sulla base del proprio scenario macroeconomico base case che stima una crescita del PIL nelle aree geografiche in cui UniCredit è presente di circa il 2,6 per cento nel 2022 e del 3,1 per cento nel 2023, con inflazione stimata al 5,9 per cento nel 2022 e 2,4 per cento nel 2023[2].
Restano confermate le ambizioni finanziare di UniCredit Unlocked 2024 con una generazione organica di capitale media di 150 punti base, ricavi netti incrementali di c. €1,1 miliardi e ROTE di circa il 10 per cento, inoltre sono stati già ottenuti risultati positivi grazie all’effetto combinato delle tre leve di ricavi netti, costi ed efficienza del capitale. La Banca resta concentrata nell’esecuzione del Piano Strategico 2022-2024 per sprigionare a pieno il valore di UniCredit ed è impegnata a produrre rendimenti appetibili e sostenibili, con l’ambizione di distribuire agli azionisti almeno €16 miliardi entro il 2024.
[1] Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla presentazione al mercato 1trim22.
[2] La crescita del PIL e dell’inflazione dei Paesi in cui il Gruppo è presente sono calcolati sulla base della media ponderata del PIL e dell’inflazione dei rispettivi paesi (esclusa la Russia).
L’Italia si conferma un mercato chiave per Unicredit con un utile netto nel primo trimestre di 593 milioni di euro, in crescita dell’82% trimestre su trimestre. I ricavi netti sono aumentati dell’8,6% anno su anno a 2,3 miliardi di euro, trainati dal forte sviluppo delle commissioni, in crescita del 6,3% anno su anno. ll 52% dei ricavi deriva da commissioni. Il margine operativo netto e’ in crescita dell’84,5% trimestre su trimestre a 1,264 miliardi E’ poi aumentata l’efficienza, con un rapporto tra costi e ricavi sceso al 44,2%. Ulteriormente aumentato a 167 miliardi di euro il valore medio dei prestiti commerciali performing.
Eccellente la qualita’ della nuova produzione di prestiti, con un costo del rischio relativo al trimestre addirittura negativo, pari a -2 punti base. La banca ha infine generato in maniera organica 28 punti base di capitale, producendo un forte ritorno sul capitale allocato (RoAC) al 13,5%, tra i migliori all’interno delle geografie in cui opera il gruppo. Gli attivi ponderati per il rischio (Rwa) sono stati ridotti di 1,6 miliardi di euro grazie a un’attenta gestione del portafoglio (degli impieghi.
Nel corso della presentazione agli analisti e’ stato evidenziato come le quote di mercato di Unicredit nei prodotti a maggiore valore aggiunto in Italia siano considerevolmente piu’ alte rispetto alla quota di mercato della banca nei prestiti.
Sono infatti intorno al 12% sia nella protezione che nei presiti personali, sopra il 17% nelle assicurazioni vita e sopra il 40% nelle unit linked, contro una quota di mercato sopra il 10% nei prestiti.