Il grido d’aiuto degli artigiani del Presepe, botteghe chiuse a San Gregorio Armeno.

Figurines depicting a Italian doctor and a Italian nurse who will be featured in the traditional Neapolitan Presepio (crib) are on display in a shop at San Gregorio Armeno street in Naples, Italy, 08 May 2020. Italy entered the second phase of its coronavirus emergency on 04 May with the start of the gradual relaxation of the lockdown measures that have been in force for 55 days. ANSA / CIRO FUSCO
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Saracinesche chiuse e un cartello davanti ad ogni bottega dell’artigianato presepiale: “Io non apro, senza aiuti le botteghe di San Gregorio Armeno muoiono e con loro la storica tradizione di Napoli e ne soffrirà inevitabilmente tutta la città e la Campania”. Così gli artigiani del presepe a Napoli protestano nel giorno dell’apertura di tutti i negozi in Italia, sottolineando la crisi profondissima per il covid19. San Gregorio Armeno, la strada sempre affollata di turisti tutto l’anno e gremita con tanto di sensi pedonali obbligati da novembre a Natale, è deserta. In strada solo i pastorai.
“Chiediamo subito un incontro al governatore De Luca – spiega l’artigiano Dino Bavaro – dopo aver parlato con il sindaco per continuare questa splendida tradizione. Dopo tre mesi di chiusura siamo in ginocchio, la produzione è ferma e la vendita è zero, ci serve un sostegno per mantenere la tradizione del presepe napoletano”.

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