I dati qui presentati incorporano la revisione dei conti nazionali annuali relativa al triennio 2019-2021, effettuata per tenere conto delle informazioni acquisite dall’Istat dopo la stima pubblicata lo scorso aprile. In particolare, le stime dell’anno 2020 incorporano i dati definitivi sui risultati economici delle imprese e quelli completi relativi all’occupazione.
Nel 2021 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a +6,7%, con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile. Sulla base dei nuovi dati, nel 2020 il Pil in volume è sceso del 9,0%, invariato rispetto alla stima di aprile.
Nel 2021 gli investimenti fissi lordi sono aumentati in volume del 16,5%, i consumi finali nazionali del 4,2%, le esportazioni di beni e servizi del 13,4% e le importazioni del 14,7%.
Il valore aggiunto in volume è aumentato dell’11,5% nell’industria in senso stretto, del 21,6% nelle costruzioni e del 4,7% nel settore dei servizi, mentre è diminuito dell’1,3% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca.
Nel 2021, per l’insieme delle società non finanziarie la quota di profitto è pari al 41,0% e il tasso di investimento è pari al 23,1%.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2021 un aumento del 3,7% in valori correnti e del 2,1% in termini di potere d’acquisto. Il contestuale aumento dei consumi privati (+6,9%), ha generato una flessione della propensione al risparmio delle famiglie passata al 13,1% dal 15,6% del 2020.
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2021 a -7,2% (-9,5% nel 2020), invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,7% del Pil.
Il commento
La stima aggiornata dei conti economici nazionali conferma il forte recupero dell’economia nel 2021, con un tasso di crescita del Pil del 6,7% (con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile 2022), a fronte di un calo del 9,0% nel 2020. Dal lato della domanda, a trainare la crescita del Pil è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto più limitati. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, si confermano la contrazione in agricoltura e gli aumenti consistenti del valore aggiunto nelle attività industriali e nella maggior parte dei comparti del terziario. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è risultato pari al -7,2% del Pil, in netto miglioramento rispetto al 2020, soprattutto a causa del buon andamento delle entrate e del più contenuto aumento delle uscite.