Jabil, i sindacati preoccupati: politica assente.

Manifestanti della Jabil di Marcianise (Caserta) protestano sotto palazzo Chigi, Roma, 29 ottobre 2014. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
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A poco più di un mese dalla scadenza della cassa integrazione e con l’incubo licenziamento che si avvicina, i lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise (Caserta) scendono di nuovo in piazza per provare a sensibilizzare la politica soprattutto locale, “assente sia dai tavoli istituzionali che nelle piazze”.

Con un corteo iniziato alla stazione ferroviaria di Caserta, gli addetti del sito produttivo casertano hanno attraversato il centro concludendo la marcia nella centrale piazza Margherita. La vertenza Jabil si trascina dal giugno scorso, quando la multinazionale statunitense dell’elettronica comunicò l’intenzione di procedere a 350 esuberi su 700 lavoratori.

La Jabil ha offerto lo scivolo dell’esodo incentivato, seppur con un esborso molto basso e poco conveniente per i dipendenti, e la ricollocazione presso altre aziende, il cui piano però ancora non decolla. Mauro Musella, lavoratore nonché delegato della Uilm, è pessimista. “Lo stabilimento Jabil è a forte rischio di chiusura” – dice. (ANSA)

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