dal Generale Angelo Ionta, già Capo di Stato Maggiore della Brigata Bersaglieri Garibaldi, riceviamo e pubblichiamo
Appena varato, ha destato scalpore il Piano economico tedesco, chiamato “Der Wuum” appunto, varato dalla Merkel per uscire dalla crisi post CoViD 19.
Con sole 15 pagine, mette in campo 130 miliardi (che vanno ad aggiungersi ai 350 già stanziati lo scorso marzo ed agli 800 miliardi di garanzie pubbliche). Il piano, realizzato in sole 21 ore e condiviso dalla Coalizione di governo, corrisponde a quattro punti percentuali del PIL tedesco. Inoltre, prevede un taglio delle due aliquote IVA, dal 19% a 17%, l’aliquota massima, e dal 7% al 5% quella agevolata, sino a fine anno. Perché un Piano così imponente e semplice possa funzionare deve avere un solo presupposto: la chiarezza degli obiettivi da raggiungere.
Per fare un parallelo con la “Guerra Lampo”, la Strategia (la scienza delle decisioni) adottata dai tedeschi nel Secondo conflitto mondiale, occorre ricordare che il Trattato di Pace di Versailles del 1919 limitava la Reichswehr (le forze armate tedesche) ad un massimo di 100.000 uomini, rendendo impossibile l’impiego di un nuovo Esercito di massa. La necessità aguzza l’ingegno. La Guerra Lampo prevedeva, nel suo significato strategico, una serie di rapide e decisive battaglie brevi e localizzate per sbaragliare l’avversario, prima che questi potesse mettere in atto la Mobilitazione delle sue Forze. Tatticamente Blitzkrieg è uno sforzo coordinato condotto da carri armati, fanteria motorizzata, artiglieria e aerei, per creare una superiorità schiacciante e localizzata. Questa si basava su Piani semplici e facilmente comprensibili da tutti, dal generale al caporale. Essenziale era aver ben chiari due concetti: cosa conquistare al nemico per renderlo inoffensivo (chiamato Centro di Gravità nemico) e cosa non cedere assolutamente al nemico per non venire sopraffatti (Centro di Gravità amico). I due Centri di Gravità (ai vari livelli, Strategico, operativo e tattico) erano chiari e conosciuti da tutti.
Così quindi, con il Piano economico appena varato, si può azzardare un parallelo, non bellico, ma filosofico. La filosofia del Piano da 130 miliardi di euro, da impiegare con una manovra scritta in sole 15 pagine, prevede pochi punti chiari a tutti (priorità della manovra), da realizzare in due anni, in particolare: spronare la domanda interna (con incentivi e riduzione dell’IVA), investimenti in auto elettriche (no diesel e benzina quindi in linea con la Green economy della Von Der Leyen), digitalizzazione, elettromobilità, ricerca e sviluppo in fonti alternative come l’idrogeno, bonus per ogni figlio, riduzione orario di lavoro per ridurre disoccupati, riduzione tasse sulle bollette elettriche e aiuti alle aziende penalizzate dal look down (hotel, ristoranti, agenzie e compagnie di viaggio e settore sportivo.
La storia ci insegna che ogni guerra è nuova per chi la combatte. Nuovi ambienti (città, deserto), nuovi sistemi d’arma (droni, internet, black out informatico, fake news), nuovo contesto operativo (popolazione presente, media, alleanze bipartisan). Normalmente si è preparati a combattere la guerra appena terminata. Solo la Vision del condottiero consente di aver la meglio, occorre avere la capacità di vedere per primo quello che poi si svilupperà sul campo di battaglia, per gestire gli eventi anziché subirli. Questo piano tedesco post Covid 19 appare vincente: 130 miliardi di euro da destinare a obiettivi ben chiari e facilmente individuabili da tutti permetterà di gestire l’autunno turbolento che si preannuncia. Da noi?