Dopo anni di sviluppo, invenzioni, crescita industriale, possiamo dire che anche nell’era della mobilità sostenibile e del progresso tecnologico, l’automobile resta la migliore amica dell’uomo, la compagna di viaggio per coloro che amano spostarsi programmando il proprio tempo, che amano viaggiare in sicurezza per vacanza o per lavoro e che vogliono scoprire nuove località e tradizioni.Il filosofo e teologo inglese Roger Bacon nel 1200 diceva: “Un giorno si sarà in grado di costruire carri in grado di muoversi e di conservare il loro movimento senza essere spinti o tirati da alcun animale”. Aveva previsto quello che sarebbe accaduto il 29 gennaio del 1886, esattamente 134 anni fa, quando veniva brevettata la prima automobile a benzina della storia. Si chiamava “Velociped“ ed era, letteralmente, un triciclo a motore. Fu registrata all’Ufficio Brevetti dell’Impero Germanico da Karl Benz, ingegnere tedesco ricordato come “l’inventore dell’autovettura”.Da allora l’automobile ha segnato le pagine della storia nel mondo, perché ha rappresentato, allo stesso tempo, un mezzo di comunicazione e di trasporto, contribuendo notevolmente alla crescita economica e industriale in tutti i paesi.
Insomma un ciclo economico che non si è fermato, nei mesi in cui tutto era fermo e che potrebbe rappresentare, in qualche modo, lo specchio del Pil nazionale. Oggi, che ci avviciniamo alla luce in fondo al tunnel, stiamo constatando che le strade non sono più vuote, che l’utilizzo dell’auto è stata una delle prime esigenze appena sono state ridotte le restrizioni.
E se nella parentesi estiva del 2020, ancora in piena pandemia, i volumi di traffico hanno fatto registrare un notevole incremento, ad agosto 2021, che potremmo definire già periodo post-covid, la circolazione delle auto su strada tornerà alla normalità e sarà pari o superiore ad agosto 2019, per gli spostamenti di breve, media e lunga percorrenza verso le località turistiche e senza escludere il trasporto dei mezzi pesanti che non si è mai fermato per garantire le forniture primarie, necessarie e indispensabili ai vari settori produttivi del paese.
In base ai dati Istat 2020 l’auto, oltre ad essere preferita per piacere, ha un indice di sicurezza, in una scala da 1 a 10, pari ad 8,7 rispetto al treno, autobus o tram (3,5) e alla Metro (3,1).
Inoltre secondo le ultime elaborazioni di Federtrasporto su base Istat nel 2018 per il 63,4 % di spostamenti è stata scelta l’auto rispetto all’aereo (17,2%), treno (8,8%) e nave (3,5%). Percentuali non molto dissimili nel 2019 con il 60,1% per l’auto rispetto all’aereo (20,2%), al treno (8,7%) e alla nave (1,5%).
Naturalmente la scelta dell’automobile non deve farci perdere di vista il tema della sicurezza. Rimettere le mani sul volante dopo oltre un anno di stop non è stato agevole per molti, soprattutto da un punto di vista psicologico e di attenzione. I riflessi alla guida hanno bisogno di riprendere il ritmo di prima. Purtroppo, soprattutto in questo periodo di poche restrizioni, si è registrato un fragile adattamento alle norme del codice della strada con l’aumento di incidenti, anche gravi, sulle arterie urbane ed extraurbane. Nel confronto tra i primi tre mesi dello scorso anno e il primo trimestre del 2021, infatti, sono aumentati gli incidenti (+13,37%), e i morti (+7,60%). Calati invece i feriti (-8,97%).
Quindi con una maggiore attenzione e nessuna distrazione, aumenta anche il piacere di guidare e di percorrere in assoluta sicurezza le nostre strade
Un celebre pensiero del sociologo canadese Marshall McLuhan ci aiuta a concludere questa analisi sul trasporto stradale: “La potenza dell’automobile livella tutte le differenze sociali e fa del pedone un cittadino di seconda classe; l’auto ha creato l’accessibilità estrema disponibile a tutti ed ha reso l’uomo un superuomo. Ha separato il lavoro dalla casa e ha creato i suburbi facendo si che le strade costruissero città ininterrotte ed in continua espansione. L’auto ha plasmato gli spazi, ha reso la campagna luogo di svago e la città luogo di lavoro, ha modificato la conformazione del paesaggio e delle case. L’auto è diventata un articolo di abbigliamento nel composto urbano”.