Il Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Napoli presenta il bilancio dell’attività ispettiva svolta in materia di lavoro e legislazione sociale nell’anno 2019, mettendo in risalto gli ottimi risultati raggiunti soprattutto nella lotta al sommerso e nel contrastare lo sfruttamento lavorativo e l’intermediazione illecita di manodopera la cui forma estrema è rappresentata dal nuovo reato di caporalato.
4467 sono state le aziende ispezionate nel corso dell’anno di cui più della metà sono risultate essere irregolari. Il dato è in linea con il risultato degli anni precedenti nonostante l’esiguo numero di unità ispettive in forza. Nel 2019: 61 ispettori del lavoro civili e 6 militari carabinieri del Nucleo Ispettivo del Lavoro.
570 sono stati i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale emessi (i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale vengono elevati quando si trovano occupati lavoratori in nero in misura pari o superiore al 20% rispetto a quelli trovati intenti al lavoro).
2636 sono stati i lavoratori occupati irregolarmente di cui 2021 a nero, e quindi privi di qualsivoglia tutela previdenziale, assicurativa e sociale, pari a circa il 77 % dei lavoratori cui si riferiscono le violazioni accertate.
35 i lavoratori trovati intenti al lavoro che, a partire dal mese di luglio, data di attivazione della Legge sul Reddito di Cittadinanza, risultavano anche percettori del reddito di cittadinanza per una somma complessiva incassata, in difetto, di € 103.681,27.
Il lavoro nero nella provincia di Napoli rimane purtroppo ancora una piaga sociale da combattere per cui la lotta al sommerso non potrà che essere una priorità nell’attività di vigilanza anche nel 2020.
Di particolare rilievo sono stati anche i risultati raggiunti in relazione ad attività ispettive finalizzate alle forme di esternalizzazione fittizie, quali appalti illeciti e somministrazione illecita, che hanno consentito di tutelare 98 lavoratori coinvolti, ma soprattutto hanno consentito di porre fine all’utilizzo di tali forme di esternalizzazione da parte di aziende operanti in maniera illegale. 5
Non sono mancati interventi ispettivi mirati alla lotta allo sfruttamento lavorativo e caporalato, attività svolta con il Nucleo dei carabinieri del lavoro operante presso l’Ispettorato, e da questo funzionalmente dipendente. Anche in tale attività i risultati possono definirsi soddisfacenti. Infatti sono state effettuate 12 comunicazioni di reato per violazione dell’art. 603 bis c.p per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ed 1 arresto
Il 2019 è stato caratterizzato anche da campagne di vigilanza straordinaria svolte in congiunta con Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia Ambientale volte al contrasto del lavoro sommerso, della contraffazione dei marchi e dello smaltimento dei rifiuti.
Un’importante attività è stata svolta dall’ Ufficio anche a seguito delle richieste di intervento presentate dai lavoratori per il soddisfacimento di crediti patrimoniali vantati nei confronti dei datori di lavoro. Sono state 141 le pratiche avviate a conciliazione monocratica a seguito di richieste di intervento e di queste 133 si sono chiuse con esito positivo con una percentuale che è pari al 94%.
4036 sono state le procedure attivate dalle parti in Commissione Provinciale di Conciliazione presso questo Ispettorato per dirimere le controversie di lavoro insorte con una percentuale di accordi siglati del 78,6% (3216/4036). Di queste, 378 sono state attivate dal datore di lavoro in ottemperanza alla procedura di licenziamento per motivi economici (L. 92/2012).