Lavoro: professioni digitali in ascesa, ma le imprese italiane vogliono operai, medici, ingegneri e addetti alla ristorazione

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Il mercato del lavoro italiano saluta il 2023 brindando alle 520 mila unità di personale in più che, secondo l’Istat, ha trovato un lavoro nel corso dell’anno.

Altre buone notizie riguardano l’aumento dell’occupazione femminile – che comunque resta al di sotto della media europea –, l’incremento dei contratti a tempo indeterminato e la diminuzione dei lavoratori a termine.

L’Italia è un paese anziano, perciò non sorprende il fatto che i nuovi assunti over 50 (grazie soprattutto agli sgravi contributivi per le aziende previsti dalla legge Fornero) e i coetanei già impiegati costituiscano oggi il motore trainante della forza lavoro italiana, passando dal 24% al 40% in 15 anni.

Le imprese preferiscono stabilizzare i precari per la difficoltà di trovare dei rimpiazzi, introducendo orari flessibili e organizzando corsi di formazione digitale, ma anche per operai specializzati, metalmeccanici e dell’edilizia.

Secondo le proiezioni dell’Istituto di Statistica, le professioni più richieste nel 2024 saranno quelle d’insegnante, ingegnere e personale sanitario. Ma il Belpaese, che vede crescere questi settori accanto a quello  dell’ICT (Information and Communication Technologies) e della Green Economy, ha ancora bisogno di operai, lavoratori agricoli e addetti alla ristorazione.

AppLavoro.it, il portale per la ricerca e l’offerta occupazionale in Italia, conducendo un’indagine tra i propri iscritti, conferma l’andamento nazionale rilevando che, in un mondo del lavoro mutevole e diversificato, le figure più richieste siano ancora quelle del cameriere, del barman, del pizzaiolo, dell’operaio metalmeccanico e dell’installatore d’impianti elettrici.

Le aziende del portale richiedono inoltre: impiegati amministrativi, agenti immobiliari, contabili, autisti, manutentori, recruiters, personale per la lavorazione di metalli e acciai, arredatori per alberghi, bar e ristoranti.

Per quel che riguarda le retribuzioni, secondo i dati forniti dagli utenti di AppLavoro.it, lo stipendio medio italiano è di 1.267 euro.

I lavoratori più ricercati possono quasi tutti tirare un sospiro di sollievo tranne  Colf, badanti e operatori di call center, specialmente al Sud, che sono, ancora e purtroppo, i peggio pagati d’Italia.

La bandierina nera va anche al settore turistico, a quello agricolo e alle imprese che impiegano i rider.

Tra i contratti peggiori emerge quello della vigilanza con poco più di 5 euro l’ora.
Un agente di commercio guadagna invece  circa 2.300 euro mensili.

Sul fronte opposto, le professioni più ricche e in ascesa nel 2024 – accanto a quelle tradizionali di cui dicevamo – restano quella del Responsabile dell’ E-commerce, con uno stipendio medio annuale di 50 mila euro, e dell’ esperto di cyber sicurezza, che guadagna poco meno del collega del settore commerciale: 42 mila euro all’anno.

Insomma,  il mercato del lavoro italiano guarda ancora in due direzioni: al lavoro tecnico, manuale e specializzato, da un lato, e a quello dell’innovazione digitale, che investirà ogni settore creando figure professionali nuove.

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