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dal sindacato di base SLG-CUB Poste riceviamo e pubblichiamo
SLG-CUB Poste ha segnalato al Ministero del Lavoro, all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’Inps e all’Inail la vicenda del lavoratore precario “ctd” (contratto a tempo determinato) portalettere di Pistoia, Carmine Pascale, in merito alle 77 ore di lavoro straordinario, effettuate in soli due mesi (aprile e maggio 2022), ma non pagate e non registrate da Poste Italiane (ai fini del Libretto Unico del Lavoro e ai fini dell’Inps), come riscontrato dall’Ispettorato di Prato-Pistoia. La cifra in ballo è di 1.288 euro.
Da anni SLG-CUB Poste denuncia lo sfruttamento del #precariato alle Poste, con migliaia di giovani interessati, come risvolto negativo della riduzione speculativa del personale (la carenza attuale è di 90mila unità, a livello nazionale), con manifestazioni svolte negli anni scorsi, davanti alla RAI di Milano e con comunicazioni e volantinaggi nelle piazze di Milano e Catania, ma anche davanti al Parlamento e con incontri effettuati con i vice prefetti di Milano e Napoli. Così, nel 2018, si ottenne che Poste Italiane creasse una graduatoria, in cui inserire gli ex precari che hanno lavorato a tempo determinato (ctd), per assumerli e stabilizzarli. In realtà, dopo le prime assunzioni serie, è ripresa la sfrenata corsa ad assumere altri nuovi precari ctd, invece di attingere ed esaurire la graduatoria esistente. E tutto ciò, purtroppo, con i responsabili politici nazionali, di maggioranza e di opposizione, che non sono mai intervenuti in merito, per garantire un trattamento leale di questi lavoratori.
Perciò, una volta ricevuta la notizia formale di ctd che lavorano anche oltre l’orario di lavoro, senza nemmeno essere retribuiti, l’azione di SLG-CUB Poste è stata quello di interessare gli Organi preposti, chiedendo anche una verifica sulle reali condizioni di lavoro e sui carichi di lavoro effettivi per i portalettere ctd.
SLG-CUB Poste invita tutti i ctd a non lasciarsi intimidire o soverchiare da eventuali personaggi prevaricatori e contesti ingiusti, e neanche dai sindacalisti schierati a favore del potere aziendale, perché i piani aziendali sono quelli di ridurre il personale al minimo possibile, per aumentare sempre di più gli utili economici, a favore dei dividendi di chi possiede azioni di Poste Italiane, e, dunque, se si riesce a far lavorare una persona “per due” e senza pagarla il giusto, si va nella direzione di dimezzare il personale e di aumentare i dividendi.
E proprio per denunciare la situazione reale, per tutti i lavoratori di di Poste Italiane, che non è quella dei racconti felici su giornali, #TGPoste e #Postenews (gli organi interni di propaganda aziendale), SLG-CUB Poste ha proclamato lo sciopero nazionale di 24 ore, per il 28 marzo, per denunciare l’enorme carenza di personale (mancano 90mila unità, a livello nazionale) e le penose condizioni di lavoro in Poste Italiane, nonché per chiedere la riconferma dell’obbligo del servizio universale a Poste Italiane, e salvare così migliaia di posti di lavoro, altrimenti destinato a finire nel 2026, senza interventi politici in questo senso.
Qui le precisazioni sullo sciopero