Anche quest’anno siamo giunti ad una data ormai divenuta storica e che è oggetto di commemorazione in tutto il mondo. Le sue origini risalgono agli inizi del ‘900 ed in Italia è stata istituita ufficialmente come ‘Giornata Internazionale della donna’ o, comunemente denominata ‘Festa della donna’. Ed è proprio facendo leva sulla necessità del pieno raggiungimento dei diritti delle donne e della pace internazionale che oggi questa ricorrenza trova la sua ratio. Questo in tutti gli ambienti lavorativi, anche in quelli nei quali in origine il ruolo femminile era solo marginale, residuale e senza alcuna possibilità di sbocchi a livello dirigenziale. Anche il sindacato di polizia Coisp , tra i più rappresentativi in ambito provinciale, regionale nonchè nazionale , racconta quanto sia difficile essere donna in divisa . “Anche nella Polizia di Stato si è vista una scalata sempre maggiore delle donne in divisa, dove esse ricoprono ruoli sempre più importanti ordinari e direttivi”. Dichiara Domenica Lavalle Segretario Provinciale per le pari opportunità a Napoli che continua : “Proprio in questo ambito, giova rilevare come sul numero complessivo di donne in polizia, circa un quarto lavora nelle specialità: pilotano elicotteri, guidano volanti, dirigono Commissariati ed Uffici Investigativi, istruiscono nelle tecniche di autodifesa e di tiro, sono inoltre una rilevante risorsa anche nei ruoli tecnico-scientifici, tutte con un unico obiettivo: contemperare esigenze lavorative con la vita privata… Si, perché prima che essere poliziotte sono donne, quindi figlie, mogli e madri. E ci riescono notevolmente bene! Ciononostante, il dato numerico è ancora oggi caratterizzato da una disparità di trattamento fra uomini e donne in divisa, ovviamente a vantaggio del cd “sesso forte”. Una donna in divisa deve quantificare e qualificare il tempo da dedicare ai figli. Motivo per cui, questo, tante donne desistono dalla scelta di fare carriera poiché una vita lavorativa a 360 gradi, così come è quella richiesta, poco o niente si concilia con una vita privata soddisfacente. La vita di una donna in divisa richiede disponibilità totale, senza orari, comportando spesso perfino repentini ed imprevedibili servizi fuori sede, quindi lontano dagli affetti familiari. Ma noi ‘donne in divisa’ – termina la sindacalista Domenica Lavalle – non ci scoraggiamo… portiamo la nostra divisa con orgoglio e siamo motivate a farlo, rinunciando molto (forse troppo) spesso agli affetti più cari quali genitori e figli”.
Le fa eco Mariarosaria Pugliese, Segretario Regionale nonché presidente della consulta per le pari opportunità dello stesso sindacato in Campania, la quale aggiunge : “Nel 1960 le donne accedono in Polizia, prima come polizia femminile e dopo, nel 1981 entrano a far parte della Polizia di Stato rappresentando un “valore aggiunto”. In Polizia esistono ‘Donne Speciali’, che pur effettuando turni e servizi fuori sede non frenano la voglia di metter su famiglia e non rinunciano neanche ad avere una vita privata, sono preziose professionalità, che ogni giorno si confrontano con problematiche e riescono a sorprendere e a sorprendersi, superando se stesse, ogni giorno di più. Per le Donne nella società e nel mondo del lavoro servono processi di consapevolezza e rispetto, superamento di stereotipi culturali, di pregiudizi e aspettative, e prioritariamente il contrasto e la prevenzione della violenza di genere. ‘Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto’ cita Oscar Wilde, accanto alle lotte per la parità di genere e l’uguaglianza nei diritti, occorre la valorizzazione delle loro diversità, diversità come valore, ‘Donne come l’altra metà del cielo’, diversità e complementarità per un futuro migliore. Le nostre Segreterie Regionale e Provinciale di Napoli – conclude la sindacalista regionale Coisp – vantano la più alta percentuale di quote rosa presenti all’interno del nostro organigramma che rivestono cariche importanti in tutti i settori compreso quello dell’Ufficio Pubbliche Relazioni coordinato proprio dall’addetto stampa , Segretario Provinciale Antonella Bufano”.