Il Sindacato unitario giornalisti della Campania (Sugc) contesta e censura lo scandaloso avviso pubblico dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori di Napoli e provincia (Oappc) «per la costituzione della short list volta all’individuazione della figura di un “addetto al servizio di ufficio stampa“».
L’Ordine è un ente pubblico e, come tale, soggetto alla legge di riferimento 150/2000 («Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni») e al dpr 422/2001 («Regolamento recante norme per l’individuazione dei titoli professionali del personale da utilizzare presso le pubbliche amministrazioni per le attività di informazione e di comunicazione e disciplina degli interventi formativi»). L’incarico in questione deve inderogabilmente osservare le disposizioni in materia di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e, nella fattispecie, riguardando «tutte le attività di ufficio stampa», deve riferirsi alla posizione qualificata di «capo ufficio stampa».
Tanto premesso, è del tutto inaccettabile il valore del compenso dell’incarico biennale, fissato in 5.500 euro, pari a 229 euro al mese, pure al lordo anche di ogni spesa sostenuta: un compenso, che ammonta a meno di un terzo di quella soglia di povertà che il reddito di cittadinanza vuole contrastare, è indubitabilmente non dignitoso e commisurato alla prestazione.
Lo schiavismo che informa questo avviso pubblico contempla pure, senza vergogna, «l’accettazione dell’avvio della prestazione anche in pendenza della stipula del contratto».
In tal senso, il Sugc chiede all’Oappc l’immediato ritiro dell’avviso e un incontro urgente di chiarimento, riservandosi di adire ogni azione di ripristino della legalità e di corretta opportunità di lavoro.