Prima l’incontro con il generale Antonio De Vita, Comandante interregionale dei Carabinieri Ogaden, poi la riunione con il Prefetto Claudio Palomba per fare il punto di una situazione «non più sostenibile». Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, ha concluso oggi un fitto calendario di incontri tesi ad individuare soluzioni che possano porre un argine alle continue aggressioni, fisiche e verbali, che sempre più allontanano i camici bianchi dall’area dell’emergenza.
«Chiaramente non si può pensare a soluzioni strutturali, a quelle deve pensare Roma, ma basta parlare di emergenza – dice Zuccarelli – non ha senso. L’emergenza è una circostanza imprevista. Anni fa, quando le aggressioni erano ancora fenomeni sporadici, chiedevamo al Governo che si introducessero strumenti efficaci per stroncare sul nascere questo odioso fenomeno», ricorda.
«Oggi dobbiamo tentare ogni strada per arginare un fenomeno dilagante e drammatico che, comprensibilmente, sta svuotando i pronto soccorso, l’intera area dell’emergenza-urgenza, ma più in generale le intere strutture sanitarie». Sotto la lente dell’Ordine le enormi difficoltà vissute nel quotidiano da centinaia di medici e – naturalmente – alcune situazioni ormai degenerate, quali il Cardarelli di Napoli. «Non è possibile che nel più grande ospedale del Mezzogiorno – ammonisce Zuccarelli – non si riescano a trovare gli spazi per ospitare un drappello di polizia che possa scoraggiare, ancor prima che nascano, eventuali aggressioni. Nel corso dell’incontro odierno, al quale hanno preso parte anche i direttori generali delle varie strutture sanitarie e rappresentanze di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, il numero uno dei medici di Napoli ha sottolineato la disponibilità e la sensibilità mostrate dal Prefetto Palomba e dal Generale De Vita e ha chiesto quale fosse lo stato dell’arte riguardo la sicurezza nelle diverse strutture.
«Purtroppo – dice Zuccarelli – ho constato che ci sono ancora importanti ritardi rispetto alla presenza di guardie giurate, vetri blindati e quanto altro prescritto per evitare le aggressioni». Il presidente dell’Ordine dei Medici ha inoltre richiesto di potenziare la presenza delle forze dell’ordine negli ospedali a rischio, con drappelli h24, di imporre l’identificazione obbligatoria degli accompagnatori in pronto soccorso perché «il Covid ci ha insegnato che questo sistema riduce molto gli atti di violenza».
Inoltre, prevedere la presenza nelle strutture di emergenza-urgenza di operatori dei servizi sociali e, per finire, la richiesta che tutte le aziende sanitarie si costituiscano parte civile nel caso di aggressioni.
«Ringrazio il Prefetto – conclude Zuccarelli – per l’attenzione riservata al tema e per aver annunciato di voler istituire un osservatorio provinciale che di certo sarà utilissimo. Per l’importanza che ha posto sulla comunicazione della buona sanità e per avere previsto di portare a Roma il tema delle aggressioni con la richiesta di un intervento normativo». Il Prefetto ha inoltre annunciato di voler preparare per ciascuna struttura una scheda che riassuma le misure messe in campo.