«Gravissimo quanto sta emergendo rispetto alla presenza in solitudine, senza alcun tutor, di anestesisti specializzandi in diverse sale operatorie campane. Un fatto che, se confermato, aprirebbe ad uno scenario intollerabile di caporalato sanitario senza precedenti».
Bruno Zuccarelli e Marco Evangelista, rispettivamente segretario regionale Anaao Assomed e responsabile Anaao Assomed giovani, chiedono che si faccia chiarezza sul quale è stata posta un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Affari sociali della Camera.
«Gli specializzandi sono una risorsa importante, ma non si può scaricare su di loro una responsabilità così grande, mettendo peraltro a rischio la vita dei pazienti in caso di complicanze inattese», prosegue Zuccarelli ed Evengelista. Ecco perché l’Anaao Assomed chiede ora che la Regione dia delle risposte immediate e definitive su questo caso; chiarendo se e perché sia stata possibile una cosa simile.
«Su un’accusa così grave non possono esserci dubbi – avverte il leader regionale dell’Anaao Assomed – la carenza di personale non può e non deve essere una giustificazione a comportamenti scellerati. Nulla di male che gli specializzandi imparino in sala operatoria, ma devono avere la possibilità di essere guidati e di chiedere aiuto ad un tutor in caso di difficoltà. Non possiamo immaginare un sistema sanitario nel quale un giovane specializzando debba passare dai banchi di università alla pratica sul campo senza alcuna tutela e senza una guida. Questo significherebbe essere esposto a rischi enormi e alla necessità di doversi assumere la responsabilità di scelte alle quali non è ancora pronto. Da cittadino e possibile paziente, inoltre, non potrei mai sentirmi tranquillo se si scoprisse che un fatto così grave non solo è accaduto, ma è addirittura la prassi».