Alla fine il cambio al vertice c’è stato, Immacolata Troianiello ha presentato le dimissioni e lasciato l’incarico di presidente del Consiglio dell’Ordine avvocati di Napoli, guidato per quasi quattordici mesi dal suo insediamento, per l’esattezza 416 giorni.
“Faccio un passo indietro per non rischiare l’interruzione delle attività del Consiglio e per non ledere, anche nell’immagine, l’Avvocatura napoletana”.
Dunque alla Troianiello, la prima donna a presiedere il parlamentino forense napoletano, subentra il vicepresidente Carmine Foreste, 37 anni, 28esimo presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli (il primo fu nel 1875 Francesco De Marco), eletto con la maggioranza dei voti espressi dai consiglieri a scrutinio segreto.
Foreste è l’avvocato più giovane che abbia mai guidato l’Ordine professionale partenopeo; con lui un penalista torna ai vertici dell’Ordine avvocati dopo 32 anni, l’ultimo era stato Eugenio Cricrì nel 1992.
Così il neopresidente subito dopo l’elezione: “Assumo la carica con il profondo rispetto che si deve all’Avvocatura partenopea e alla sua prestigiosa storia. L’onere fa fronte all’onore che questo ruolo porta con sè in un momento storico così complesso. Il mio impegno – ha affermato il neo presidente – sarà affinché l’Avvocatura partenopea esca quanto prima e più forte di prima da questo momento”.
Al cambio della guardia ai vertici del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli si è giunti dopo un lungo braccio di ferro: la formazione di una nuova maggioranza (una ventina consiglieri su venticinque facenti capo a Foreste) ha sconvolto gli equilibri precedenti e contestato la gestione del presidente Troianiello con una mozione di sfiducia.
Lo scontro politico si è accentuato durante le ultime settimane tra vizi di forma ed errori di procedura sulla data dello svoglimento del Consiglio.
“Dal passato – ha voluto sottolineare il neo presidente – trarrò i dovuti insegnamenti per il futuro, con la consapevolezza che occorre far ricorso ad un metodo innovativo. Sarà necessario dare centralità al ruolo del Consiglio e valorizzare l’impegno e le importanti professionalità di ciascun consigliere, con cui ho la fortuna di accompagnarmi in questa consiliatura, ascolterò ciascuno di loro con l’obiettivo di far apprezzare il loro imprescindibile apporto. Il Consiglio dovrà lasciare un segno positivo non solo verso i colleghi, ma anche verso la società, rispetto alla quale l’Avvocatura costituisce una importante risorsa. Sento il peso della speranza di rinnovamento ma al tempo stesso traggo energia dal voler affrontare con successo questa sfida”.
Il messaggio di commiato della ormai ex presidente: “Ho sempre condiviso tutte le decisioni prese con l’ufficio di presidenza e con la maggioranza, ho avuto quale principale obiettivo – ha precisato – il risanamento della gravissima situazione debitoria ereditata dalle precedenti gestioni dell’Ente che aveva trovato nell’assemblea di ottobre 2023 un plebiscitario consenso. Tantissime altre iniziative sono state promosse in questo singolo anno con un enorme sforzo personale. L’assenza di concreti rilievi critici al mio operato – comunque inconsistenti – lascia immaginare come la sfiducia ruoti attorno ad ambizioni che avevo tentato di contenere per adottare sempre la scelta più giusta per la classe forense. Rimpiango solo di non essere riuscita a creare in tempo un meccanismo di trasparenza che consenta agli avvocati di conoscere le vicende dell’Ente, pur avendo organizzato molteplici riunioni interassociative”.