Crisi d’impresa, Michelino (Andoc): “Commercialisti interfaccia tra Stato e aziende”; Moretta (Odcec Napoli): “Professionisti “sentinelle” nell’emersione delle difficoltà degli imprenditori”

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“Nella nuova legge fallimentare servono professionisti economico-giuridici che diventino interfaccia tra gli interessi dello Stato e quelli delle piccole e medie aziende. In questo senso i commercialisti possono svolgere un ruolo cruciale, di sostegno all’imprenditore che si accorge di essere in difficoltà e allo stesso tempo di tutela delle garanzie istituzionali. È una legge che si basa sull’allerta come termometro dello stato di vita dell’impresa e sulla centralità delle figure professionali che operano fuori dai tribunali e che possono essere rappresentate dai dottori commercialisti”. Lo ha detto Mario Michelino, presidente Andoc (associazione nazionale dottori commercialisti) Napoli, nel corso del convegno “Preventive restructuring, la procedura di allerta nella legge delega di riforma delle procedure concorsuali”, promosso dal Centro Studi di diritto fallimentare Andoc di Napoli con il patrocinio dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli e dell’Ordine degli avvocati partenopeo. Il convegno è stato il primo evento formativo del nuovo corso dell’Andoc.

“I commercialisti hanno un ruolo fondamentale nella nuova riforma delle procedure concorsuali, essendo le “sentinelle” che devono portare alla ribalta le problematiche economiche dalle aziende – evidenzia Vincenzo Moretta, presidente Odcec Napoli -. Vogliamo affrontare questo nuovo ruolo con grande responsabilità, consapevoli del fatto che la crisi d’impresa verrà gestita sempre più spesso lontano dalle aule giudiziarie”.  

Domenico Mazzocca, Presidente Onorario della Corte di Cassazione, afferma: “Sulla legge fallimentare attuale sono estremamente critico, come lo ero sulle leggi che si sono proposte negli ultimi 20 anni. La legge del 1942 è stata modificata nell’invano tentativo di salvare l’economia: ma l’economia si salva con l’economia e non con le leggi”.

Stanislao De Matteis, giudice del Tribunale di Napoli, nel corso del convegno ha presentato il suo libro, “L’emersione anticipata della crisi d’impresa” (Giuffrè Editore): “La legge delega detta principi fondamentali di riforma del diritto concorsuale anche di carattere etimologico, nel senso che non si parlerà più di fallimento ma di liquidazione giudiziale. E poi si tende ad anticipare l’emersione delle difficoltà dell’imprenditore, per affrontarla tempestivamente e consentire il superamento della stessa”.

Per Amelia Luca, presidente nazionale Andoc: “Siamo in prima fila al fianco dell’Andoc Napoli, certi che il rapporto con gli enti territoriali sia fondamentale per la conoscenza e la risoluzione delle problematiche più attuali”. Mentre Armando Mussolino, direttore scientifico Andoc: “La riforma fallimentare attuale è la decima degli ultimi 12 anni. L’obiettivo è salvaguardare le imprese quanto più possibile, ma le criticità non mancano e si dovrà fare un lavoro importante per raggiungere gli obiettivi”.

Al convegno sono intervenuti tra gli altri Amedeo Sacrestano, Girolamo Bongiorno, Luigi Abete, Aldo Campagnola, Pietro Paolo Ferraro, Claudio Ricci, Nicola Rocco di Torrepadula, Roberto Vona, Massimo di Lauro e Elena Frascaroli Santi.

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