«E’ una città di straordinaria bellezza, perfetta sintesi di potenziale turistico e criticità di salvaguardia del patrimonio». Così Simone Fiderigo Franci e Claudia Sonego, rispettivamente Presidente e Vice Presidente di GTI (Guide Turistiche Italiane), motivano la scelta di tenere nel capoluogo partenopeo l’assemblea annuale in programma domani, domenica 2 febbraio, alle 10, al Complesso Monumentale Vincenziano. Un momento di confronto indispensabile per condividere la linea nazionale, la stessa che GTI intende poi portare ai tavoli ministeriali. Tra i punti in discussione, gli ingressi gratuiti ai musei e siti archeologici statali la prima domenica del mese annunciate dal Ministro Dario Franceschini in maniera stabile proprio a partire dal 2 febbraio.
A Napoli, tra gli altri, saranno accessibili i parchi archeologici di Pompei, Ercolano, Campi Flegrei, il Museo Archeologico Nazionale. Un provvedimento per cui GTI esprime le proprie perplessità, con particolare riferimento alla misurazione del gradimento, «che non può essere fatta in ‘file’, ‘record di afflusso’, che danno una idea della quantità non della qualità. E’ del tutto evidente che noi non siamo contrari alla gratuità – puntualizzano Franci e Sonego – strumento indispensabile per avvicinare le persone ai musei e all’arte. Ma dobbiamo chiederci se vogliamo la gente dentro o fuori ad attendere ore per entrare senza poi riuscire ad osservare un quadro o una scultura». E GTI ricorda i disagi, lo scorso 25 aprile, in occasione dell’apertura gratuita del Museo Archeologico di Pompei, che sfiorò il tetto delle 15 mila presenze. Già allora GTI propose ingressi per categorie di persone e lanciò l’allarme sulla conservazione del patrimonio. Secondo GTI si rischia infatti di minare la sicurezza dei siti. «E’ una questione di tutela e salvaguardia dei beni». Ancora, GTI rileva come non tutti i musei necessitino della gratuità e come sarebbe strategico tornare «a una autonomia delle singole strutture nella scelta dei periodi, con suddivisione tra alta e bassa stagione». Temi e preoccupazioni, assicurano i vertici di GTI, che intendiamo poi manifestare ufficialmente al MiBACT.