Nell’arbitrato avviato a Ginevra da Stefim per il mancato acquisto, da parte del miliardario argentino Alejandro Roemmers, dell’ex stabilimento Bugatti di Campogalliano, il primo round registra un vantaggio di Stefim, parte attrice.
I difensori di Roemmers, in via preliminare, avevano richiesto la sospensione dell’arbitrato in attesa di una pronuncia della Corte di Cassazione investita da Stefim per far dichiarare la giurisdizione della Camera arbitrale ginevrina in luogo di quella italiana affermata in precedenza dal Tribunale di Roma evocato da Roemmers.
La questione si è incentrata sulla dibattuta questione della prevalenza, o meno, della Legge Federale Svizzera in tema di arbitrato internazionale rispetto al diritto italiano.
Il Collegio arbitrale, composto dal Presidente Antonio Rigozzi e dagli arbitri Sergio Carbone e Luigi Fumagalli, con Ordinanza del 23 agosto, ha dato torto a Roemmers negando la sospensione e stabilendo la prosecuzione della procedura arbitrale.
A seguito di detta ordinanza, il tribunale arbitrale dovrà pronunciarsi sulla propria competenza a decidere anche il merito della controversia che riguarda una domanda risarcitoria formulata da Roemmers di 14 milioni di euro.
La società Stefim è difesa da Maurizio d’Albora (Studio Carnelutti di Napoli), Vincenzo Ussani d’Escobar e Silvia Tevini, mentre Roemmers è rappresentato nel procedimento da Giuseppe Mazzaglia, Pietro Masi e Domenico Marzolini.