Galera per chi aggredisce personale sanitario

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Oggi, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che introduce misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza contro i professionisti sanitari.

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha affermato che questa iniziativa rappresenta una risposta concreta per proteggere medici, infermieri e tutti gli operatori sia nel settore sanitario che sociosanitario. In particolare, il decreto prevede l’arresto immediato o differito in caso di flagranza di reato per chiunque aggredisca un operatore sanitario. Questo impegno è stato preso in considerazione della dedizione e competenza con cui questi professionisti lavorano quotidianamente per garantire la salute dei cittadini, rendendo inaccettabile qualsiasi forma di violenza nei loro confronti. In aggiunta, il decreto inasprisce le pene per chiunque danneggi beni all’interno o all’esterno delle strutture sanitarie.

L’obiettivo principale è evitare ulteriori episodi di violenza contro il personale sanitario e la distruzione di reparti di pronto soccorso o altre unità operative. Queste nuove misure si sommano a quelle già approvate l’anno scorso, mirate principalmente alla prevenzione. Tra queste misure, vi è l’incremento delle pene per gli aggressori e la procedibilità d’ufficio per tali reati, indipendentemente dalla denuncia della vittima. Inoltre, sono stati potenziati i presidi di polizia negli ospedali al fine di garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti gli operatori sanitari e sociosanitari.

Il Ministro Schillaci ha concluso sottolineando l’importanza di un ulteriore impegno sul piano culturale per combattere la violenza contro il personale sanitario. Non basta infatti solo adottare misure punitive e preventive: è altresì fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini in collaborazione con le categorie professionali. Questo servirà a rinsaldare il rapporto di fiducia tra pazienti e medici, essenziale per un sistema sanitario efficiente e rispettoso. In definitiva, il decreto legge approvato oggi rappresenta un passo significativo verso la protezione delle persone che ogni giorno si dedicano con professionalità e attenzione alla cura della salute pubblica, ponendo l’accento non solo su misure repressive, ma anche su un cambiamento culturale necessario per prevenire tali episodi di violenza.

Le modifiche proposte estendono la possibilità dell’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che danneggiano beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria. Questi cambiamenti diventano critici perché tali atti possono compromettere gravemente il servizio pubblico offerto dalle strutture sanitarie. Di conseguenza, gli operatori sanitari saranno meglio protetti e ci sarà una maggiore garanzia di continuità del servizio sanitario. Oltre a ciò, il decreto legge introduce delle modifiche anche all’articolo 365 del codice penale, prevedendo pene aggravate per chi danneggia beni mobili o immobili all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie, siano queste residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private. La sanzione prevista varia dalla reclusione da uno a cinque anni e può includere una multa fino a 10.000 euro. Questa pena è ulteriormente aumentata se il reato è commesso da più persone riunite, segnalando la gravità maggiore attribuita agli atti commessi in gruppo. Il Governo sta anche pianificando l’adozione di una norma nella prossima legge di bilancio che garantisca una copertura finanziaria adeguata per l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle aree delle strutture sanitarie particolarmente esposte ad aggressioni. Questa misura non è stata inclusa nel decreto attuale poiché è necessario un confronto preliminare con le Regioni, che hanno competenze in materia sanitaria, e con il Garante della privacy, data la sensibilità delle strutture interessate. Tuttavia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha assicurato che a partire dal primo gennaio saranno disponibili le basi per estendere la videosorveglianza nelle aree necessarie per migliorare la sicurezza e tutela del personale sanitario. Le misure esposte mirano a creare un ambiente più sicuro per i professionisti della salute e a garantire la continuità e l’affidabilità del servizio sanitario, dimostrando un impegno significativo da parte del Governo nella protezione del personale e delle infrastrutture sanitarie.

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