I medici di famiglia non possono fare da tappabuchi alle inefficienze dell’assistenza specialistica

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da Medici Senza Carriere riceviamo e pubblichiamo

All’attenzione del Dott. Ugo Trama
Responsabile Servizio Farmaceutico Regione Campania

Egregio dott. Trama,
ho appreso, non senza una nota di disappunto, della circolare prot. 2023/0405682 del 16 agosto u.s. indirizzata, tra gli altri, agli specialisti prescrittori degli anticoagulanti orali per la FANV ed ai Medici di Medicina Generale. Nella predetta circolare Lei ripercorre brevemente le tappe che hanno portato alla istituzione della nota 97 AIFA ed alla dematerializzazione dei piani terapeutici per i NAO sulla piattaforma regionale SINFONIA,
apparentemente come strumento per una più agevole presa in carico del paziente con fibrillazione atriale, lamentando tuttavia che la categoria dei Medici di Famiglia sia poco performante in termini di prescrizione, in quanto solo l’8% dei piani terapeutici risulterebbe compilato dagli stessi. Tutto ciò, specie nel periodo estivo, comporterebbe una criticità per l’accesso alle cure, concludendo ed invitando i Medici di Famiglia ad utilizzare “in
modo confidenziale e capillare lo strumento prescrittivo informatizzato regionale disponibile”.

Gentile dott. Trama, al di là del fatto che la presa in carico del paziente cronico in generale e del paziente cardiopatico fibrillante nella fattispecie, deve avvenire durante tutto l’anno e non limitatamente al periodo estivo, non vorrei che le reali ragioni di questa Sua comunicazione ferragostana, con velleità di ordine di servizio, mal celino delle criticità nell’assistenza specialistica ambulatoriale durante i mesi estivi. A scanso di equivoci Le ricordo che il compito dei Medici di Famiglia non è quello di “far da tappabuchi” per tutte le inefficienze dell’assistenza specialistica territoriale ed ospedaliera, che di volta in volta si
presentano, bensì la gestione delle cronicità nel loro complesso, specie dei soggetti fragili ed allettati, ed aderire alle buone pratiche di medicina preventiva.

Le segnalo, nel caso in cui le centinaia di PEC giunte in questi mesi presso gli Uffici della DG
Tutela della Salute non fossero sufficienti, che il Medico di Famiglia risulta notoriamente già oberato di un carico burocratico esorbitante, che deriva in buona parte, ma non solo, dalla
condotta omissiva dei colleghi ospedalieri e specialisti ambulatoriali pubblici e convenzionati, che persistono nello scaricare al Medico di Famiglia tutte le incombenze prescrittive dematerializzate, costringendo questi ultimi a farsi carico, in gran parte a proprie spese, di personale amministrativo di studio.

Questo atteggiamento non fa altro che continuare a mortificare la professionalità di una intera categoria che, non dimentichiamolo, ha pagato il prezzo più alto nella pandemia COVID ed ha continuato ad operare ed accogliere mentre altrove si alzavano barricate.

Pertanto, considerato lo scenario in cui si va ad inserire la Sua circolare ferragostana, il Suo invito dovrebbe semmai essere rivolto agli altri attori del Sistema Sanitario Regionale, che
persistono nelle loro condotte omissive. Laddove, invece, genuinamente ritenesse i Medici di Famiglia la spina dorsale delle cure territoriali, cosa di cui sono sicuro, si faccia promotore, insieme alle sigle sindacali di categoria, di finanziare ed avviare quei percorsi diagnostico-terapeutici, in gran parte abbozzati solo su carta, necessari alla presa in carico dei pazienti fragili.

Solo a quel punto darà prova della sua buona fede nel non confondere un importante momento terapeutico, come la compilazione di un piano farmacologico, con un mero atto
amministrativo.

Cordiali saluti
Dott. Giuseppe Cacace
MMG Distretto 55 Ercolano – NA 3 SUD
Medici senza Carriere

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