ll Segretario della FILP CISAL Campania, il Dott. Marco Mansueto, in accordo con tutte le delegazioni cittadine della Campania, in particolare con la delegazione di Caserta guidata dall’avv. Giovanna Lettieri, chiede al Governo una maggiore tutela anche per quelle figure non tipicamente tutelate dal governo in caso di crisi, quale appunto i lavoratori professionisti.
Dalle ultime notizie di stampa si apprende che il Governo stia per approvare un decreto finalizzato alla giusta salvaguardia delle imprese e dei loro dipendenti, ma pare che nulla dica in merito ai tanti possessori di partita IVA.
La Federazione Italiana Lavoratori Professionisti, infatti, ha come missione la difesa dei diritti delle professioni ordinistiche e non. Oggi più che in altri tempi queste necessitano di tutele garantite dalla Costituzione, alla stregua dei lavoratori subordinati. Esse, infatti, non rappresentano più la parte elitaria della società, come succedeva nel passato.
Si apprende che in data 11.03.2020, il Consiglio di Amministrazione di Cassa Forense, nell’ambito di un pacchetto relativo a “Misure straordinarie- Emergenza Covid – 19”, considerata la situazione eccezionale venutasi a creare a seguito dell’emergenza sanitaria conseguente all’epidemia da COVID-19, abbia deciso la sospensione dei termini di tutti i versamenti e degli adempimenti previdenziali forensi fino al 30 settembre 2020 per tutti gli iscritti.
Tale decisone si presenta solo apparentemente utile, in quanto la sospensione comporterà presumibilmente all’iscritto l’obbligo del versamento di quanto dovuto, in un’unica soluzione o comunque a più scadenze ravvicinate, mettendo così in ginocchio migliaia di professionisti già gravati dalla profonda crisi che attanaglia la professione di avvocato.
La FILP CISAL di Caserta, nella persona dell’avv. Giovanna Lettieri, di concerto con il Responsabile della Regione Campania, dott. Marco Mansueto invita la Cassa Nazionale Forense a porre in essere forme di sostegno al reddito più idonee, e non la provvisoria sospensione dei termini di tutti i versamenti.
L’attuale previsione della sospensione di ogni pagamento sino al Settembre 2020 n ragione dell’emergenza Covid, pur dando provvisorio respiro, non risponde al principio solidaristico, giacché dopo tale data i professionisti si troveranno alle prese con scadenze doppie e, dunque, insostenibili.
Ricordiamo che chi non riesce a pagare subisce il pignoramento di conti e crediti e, dunque, la rovina assoluta, oltre ad essere sanzionato con la cancellazione dall’albo e conseguente condanna alla fame.
Molto più semplice, equo, ed a costo zero sarebbe prevedere la destinazione di una quota del versato non a improbabili acquisti di bond argentini ma alla costituzione di un fondo di fine attività, con la possibilità dell’iscritto di chiederne una quota in anticipo sia per sopperire a difficoltà momentanee e sia per compensare eventuali debiti contributivi.
Pure sarebbe possibile un’anticipazione somme da decurtare sulla pensione e/o sull’istituendo fondo di fine attività.