Oltre 3000 presenze, sei giorni di incontri ed eventi con più di 50 ospiti dall’ Italia e dal mondo. Si è conclusa oggi (domenica 24 settembre) con lo spazio dedicato ai giovani reporter, la terza edizione di Imbavagliati, Festival Internazionale di giornalismo civile, ideato e diretto da Désirée Klain.
Verità e giustizia per Giulio Regeni ed Ilaria Alpi è stato l’appello finale lanciato dai giornalisti minacciati, ospiti della manifestazione per la libertà di stampa. Gli ultimi incontri al Pan hanno visto protagoniste le parole delle due famiglie unite dallo stesso dolore. “Abbiamo bisogno della vostra scorta mediatica soprattutto dopo il ritorno dell’ambasciatore italiano al Cairo”, è il messaggio che Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, hanno inviato al Festival nel corso del dibattito “Mai più soli: l’importanza della scorta mediatica per i giornalisti minacciati”, che si è svolto ieri con i cronisti sotto protezione Nello Trocchia, Sandro Rutolo, Paolo Borrometi e la giovane freelance Luciana Esposito. A farsi portavoce dell’appello lanciato dalla famiglia del giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto è stato Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana. “Occorre tenere i riflettori puntati su quanto sta accadendo in Egitto perché la collaborazione della procura e delle istituzioni egiziane non sia solo proclamata ma divenga effettiva – si legge nel messaggio – state con noi, con Giulio, con tutti i Giuli e le Giulie d’Egitto e con chi li difende”.
L’appuntamento del Festival con il Premio Siani (in memoria del giovane giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, anche per questa edizione gemellato con “Imbavagliati”) quest’anno è stato dedicato a Ilaria Alpi, giornalista del TG3 assassinata in Somalia insieme all’operatore Miran Hrovatin. “Da ventitré anni continuiamo una battaglia sempre più difficile perché la procura di Roma ha deciso di proporre la definitiva archiviazione delle indagini – queste le parole, affidate anche in questo caso al presidente del FNSI, rivolte da mamma Luciana al pubblico di Imbavagliati e del Premio Siani – non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci e compiremo ogni sforzo per impedire questa archiviazione e per sollecitare un nuovo filone di indagini”.
Voci senza paura dalla Spagna al Maghreb, dal Venezuela alla Turchia e tre mostre al Palazzo delle Arti di Napoli, luogo che custodisce la Mehari di Giancarlo Siani, simbolo della manifestazione che sostiene i giornalisti perseguitati nei loro paesi. In esposizione: “Giovanni Izzo per Imbavagliati”, a cura di Stefano Renna con la collaborazione di Luca Palermo, “MEMORIA OLVIDADA” di Giuseppe Klain, e “14 per non dimenticare” di Greta Bartolini.
“Siamo commossi da queste parole e vicini alla battaglia per la verità delle famiglie Regeni e Alpi – afferma Désirée Klain, ideatrice e direttrice della manifestazione – al terzo anno di vita Imbavagliati si conferma una realtà capace di dare voce a chi non ha voce, come i ‘desaparecidos’ italiani scomparsi durante il regime di Videla in Argentina. Attraverso la mostra MEMORIA OLVIDADA abbiamo dato il via a una raccolta firme per chiedere l’istituzione di una giornata in memoria di una intera generazione, di cui non c’è più traccia. Negli scatti di Giovanni Izzo (fotografo minacciato per le sue inchieste) abbiamo aperto uno squarcio doloroso sulla difficile realtà di Castel Volturno. Ringraziamo la Fondazione Polis di Paolo Siani, senza la quale non avremmo potuto mettere in piedi questa nuova straordinaria edizione, e naturalmente l’Assessorato alla cultura del Comune di Napoli e Nino Daniele, che da sempre hanno sostenuto il nostro progetto. Siamo a lavoro già per il 2018 nella speranza che la città e le sue forze imprenditoriali vogliano essere sempre più vicine a questa iniziativa per far crescere ancora di più questo spazio di libertà”.
“Imbavagliati”, prodotto anche quest’anno dall’associazione “Periferie del mondo – Periferia immaginaria”, è promosso dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli in collaborazione con la Fondazione Polis della Regione Campania, è realizzato nell’ambito del “NAPOLINFEST- “Naviganti, Eroi, Poeti e Santi della Città”, e cofinanziato dalla Regione Campania con fondi del “Programma operativo complementare (POC) 2014 – 2020”. Il Festival gode dell’alto patrocinio di Amnesty International Italia, del Comitato Regionale Campania per l’Unicef Onlus, della Federazione Nazionale Stampa italiana, dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, del Sindacato Unitario dei Giornalisti campani e di Articolo 21.