Integrazione, intervista al Console del Kazakistan a Napoli Valentina Mazza

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a cura dell’Avv. Claudia Graziani

D. Dott.ssa Valentina Mazza, lei è Console del Kazakistan a Napoli, quali i suoi principali compiti? 

R. Il mio ruolo è innanzitutto quello di fornire assistenza ai cittadini kazaki che si trovano in Campania: la maggioranza sono studenti che frequentano l’università con tutte le loro esigenze e necessità.In secondo luogo, ma forse il compito più impegnativo, è quello di fare da tramite tra il Kazakistan e le istituzioni, le università, gli imprenditori, i professionisti campani. Di tutte le pratiche burocratico-amministrative come visti, licenze, nulla osta, ecc., invece, se ne occupa il Consolato del Kazakhstan presso l’Ambasciata di Roma.

 

D. E quali i progetti già realizzati? 

R. Nonostante io sia console onoraria da solo un anno e mezzo i progetti sono già tanti perché il Kazakhstan è molto interessato alla Campania e la Campania è molto interessata al Kazakhstan.  Abbiamo realizzato diversi protocolli d’intesa e contatti di collaborazione tra Università kazake e Università campane. Nelle nostre Università ci sono già tanti studenti kazaki ma sulla base di questi accordi ne potranno arrivare tanti altri con minori formalità burocratiche così come tanti studenti e ricercatori campani potranno decidere di formarsi e svolgere ricerche nelle università kazake.

Siamo, inoltre, riusciti ad inserire Napoli tra le tappe della tournée mondiale dell’Orchestra di strumenti popolari Kurmangazy, che ha tenuto a giugno un bellissimo concerto al Teatro Diana con più di 500 spettatori. Un’occasione per  conoscere meglio il Paese Kazakistan, le sue tradizioni e la sua cultura. È stato davvero un grande successo.

E’in programma per ottobre una mostra antropologica con utensili, abiti, armi, gioielli tipici della vita delle popolazioni nomadi kazake tra l’Ottocento e il novecento.

E per ottobre è anche in programma un Business Forum Kazakhstan in collaborazione con l’ordine dei commercialisti per imprenditori e consulenti all’internazionalizzazione cui seguirà, a marzo, una missione di imprenditori nel Paese.

 

D. Quali sono invece le difficoltà riscontrate?

R. Non direi che ci siano state proprio difficoltà. Solo, forse, la poca conoscenza che la gente ha di questo paese, che molti conoscono solo di nome e che spesso confondono con tutti gli altri “Stan”.  Ma questo rende il mio compito ancora più gratificante perché ogni volta che le persone entrano in contatto con il Kazakhstan, che dell’Asia centrale è il Paese più grande e ricco, poi restano incantate dalla sua cultura, dalle magnifiche mete turistiche e dalle opportunità imprenditoriali e commerciali cheoffre e non se lo dimenticano più. Anzi in tantissimi mi dicono che non vedono l’ora di poterlo visitare.

 

D. Quali invece potrebbero essere secondo lei gli ostacoli burocratici? 

R. Uno in particolare: i Kazaki per venire in Italia hanno ancora bisogno del visto e per ottenerlo servono tempi tecnici un po’ lunghi. Un italiano invece che voglia andare in Kazakhstan non avrà bisogno del visto in quanto il Paese ha adottato un regime unilaterale di esenzione dai visti di ingresso per soggiorni di breve durata a favore dei cittadini di 54 Paesi, inclusa l’Italia. I cittadini italiani possono entrare e soggiornare senza visto nel territorio kazako fino a 30 giorni.

 

D. Ci parla dei rapporti che ha con il popolo del Kazakistan?

R. Ho un rapporto splendido con i Kazaki che sono un popolo pieno di ottimismo, di speranza per il futuro e di voglia di crescere.

Quelli con cui ho avuto rapporti in questi mesi dall’inizio del mio mandato sono stati soprattutto studenti universitari. I Kazaki sono un popolo molto preparato e istruito: considerano la cultura scolastica e universitaria come un modo importante per progredire e per far progredire il loro paese. Mirano ad essere i migliori e ad acquisire più conoscenze possibili da “portare a casa”. Il paese prevede per i suoi studenti più talentosi, infatti, la possibilità di borse di studio governative per studiare nelle migliori università del mondo in cambio dell’impegno a svolgere i primi anni di attività lavorativa in patria.

Gli studenti kazaki che studiano da noi sono spesso i migliori dei loro corsi, parlano un ottimo inglese e riescono a conquistarsi anche importanti dottorati di ricerca a conclusione del percorso formativo finanziato dal loro governo. La loro ottima conoscenza dell’inglese e una naturale predisposizione per le lingue rende loro molto facile integrarsi con i loro colleghi di corso e con i napoletani in generale. Vi racconto unaneddoto a riguardo: qualche mese fa mi contatta Aida che è in Italia per l’Erasmus con un’amica. “Dott.ssa abbiamo un problema: domani mattina alle 10.00 dobbiamo cambiare alloggio e non sappiamo dove andare”. Mi attivo subito e trovo loro una soluzione quando mi arriva una videochiamata di loro due allegre e sorridenti che, accompagnate da varie colleghe e colleghi universitari italiani che le aiutavano con i bagagli, facevano il trasloco nel nuovo appartamento che alcuni amici avevano trovato loro. Pochi mesi ed erano già super inserite ed integrate.

D. Quale altro progetto vorrebbe realizzare?

R. C’è tantissimo da fare. Sto lavorando, per esempio per mettere in collegamento i centri di studio e sorveglianza sismica dei due Paesi. Entrambi ì territori sono ad elevato rischio sismico e una collaborazione sarà sicuramente di reciproca utilità. Inoltre è in attuazione una collaborazione tra i dipartimenti di strutture per l’ingegneria e l’architettura di università dei due paesi finalizzata proprio ad una migliore prevenzione antisismica.

Mi piacerebbe, inoltre, realizzare una sfilata di moda kazaka. I loro cappotti e abiti ricamati sono famosi in tutto il mondo e sono stati anche ispirazione di collezioni di importanti stilisti.

Infine un accordo tra università e centri di ricerca sul tema della telemedicina. Il Kazakhstan è un Paese immenso e le distanze tra un centro abitato e l’altro sono enormi. I vantaggi della diffusione della telemedicina sarebbero significativi soprattutto per le aree rurali.

 

D. Napoli è la terra del sole, del mare, del turismo, e la natura regna incontaminata, ma il Kazakistan è altrettanto una terra bellissima. In che modo è possibile connettere la ricchezza di questi due Paesi?

R. I Kazaki adorano l’Italia e soprattutto il sud dell’Italia e i suoi paesini di mare perché sono totalmente diversi dai loro paesaggi. Anche in Kazakistan ci sono mete turistiche stupende, anche per noi del tutto inconsuete come i canyon; le steppe; i villaggi nomadi dove è possibile soggiornare dormendo nelleiurte, le tipiche tende delle popolazioni nomadi; i deserti da percorrere in carovane di cammelli come succedeva ai tempi dell’antica via della seta.

L’introduzione del volo diretto Neos da Almaty a Milano e viceversa, ha reso i collegamenti ancora più semplici e sempre più tour operator stanno puntando sul turismo incoming e outgoing con il Kazakhstan.Il collegamento tra i nostri due paesi sarà sempre più facile e diretto.

Il Kazakistan è una terra di bellezze e di opportunità, non solo economiche e commerciali ma anche turistico-culturali, e aspettano solo di essere scoperte. Vi aspettiamo!

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